31 dicembre 2015

For Lemmy (28.12.2015)

Sono passati quasi tre giorni da quando Ian "Lemmy" Kilmister, cantante-bassista dei Motorhead, ci ha lasciato. In questi ultimi anni sono venuti a mancare diversi personaggi che hanno fatto la storia del rock: Ronnie James Dio, il primo ovviamente che mi viene in mente; Phil "Animal" Taylor, storico batterista degli stessi Motorhead di Lemmy, passato a miglior vita proprio quest'anno; come non menzionare Scott Weiland, singer di Stone Temple Pilots e Velvet Revolver, caduto dopo una vita di droga ed eccessi. La lista è molto lunga. Il tempo passa ed è piuttosto ovvio che le persone ci lascino, soprattutto questo tipo di persone che di certo non hanno trascorso una vita molto salutare.
Ma allora perchè scrivere di Lemmy? Il frontman dei Motorhead, lo leggerete su ogni post dedicato a lui, era una vera e propria icona del rock! Il vecchio motto "sesso, droga & rock'n'roll" si è sempre sposato bene con il suo stile di vita. In passato ha dichiarato di essersela spassata con più di mille ragazze, pur non essendo un adone. I suoi eccessi a base di anfetamine lo tenevano sveglio per diversi giorni, sempre pronto a fare baldoria a ritmi da ricovero. Beveva come se non ci fosse un domani: secondo alcune fonti, anche una-due bottiglie di Jack Daniels al giorno, intervallato da Cuba Libre, vodka e succo d'arancia. E il rock'n'roll? Di quello ne era un maestro: prima con gli Hawkwind, in seguito con il "suo" gruppo, appunto i famigerati Motorhead. Tour interminabili in ogni angolo del pianeta, giorni su giorni su palchi davanti a decine, centinaia, migliaia di persone. Negli ultimi tempi Lemmy ha annullato diversi show, alcuni addirittura dopo solo poche canzoni. Il suo stile di vita iniziava a pesare... ma aveva appena compiuto 70 anni!
Ho conosciuto i Motorhead piuttosto tardi, diciamo ai tempi di "1916" del 1991, ma mi son presto rifatto. Avevo già sentito il loro inno immortale, la loro canzone più conosciuta "Ace of spades", ma non mi ero interessato a loro più di tanto. Conoscere i Motorhead è stata una grandissima sorpresa: diversi album di pregevole fattura, alcuni forse un po' meno, ok! Tuttavia il gruppo di Lemmy ha sempre tenuto una sua dignità; non ha mai fatto album davvero schifosi! Tanti pezzi, tantissimi, entrati nella storia del rock!
Non posso non ricordare la prima volta che li ho visti dal vivo a Sarroch, proprio in Sardegna, nel "lontano" 2005 (clicca qui per vedere la recensione). Ci andai con mio cugino Antonello. Uno show bellissimo, ma che stranamente non ho goduto appieno, nonostante la band sia stata ineccepibile come sempre.
Li ho rivisti nel 2009 a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova. E quel concerto fu davvero mostruoso! Un'orda di metallari incazzati pogava come forsennati in tutta l'arena: un mosh devastante che non si è mai fermato, incitati da Lemmy a colpi di basso e rock sfrenato. Ricordo ancora il suo ingresso sul palco: sigaretta tra le dita, vocione impastato dall'alcool per cui era impossibile capire cosa stesse dicendo fino a quando, buttata la cicca ai suoi piedi, schiacciata con il tacco del suo stivale, esclama la sua famosa frase di apertura: "We are Motorhead... and we play rock'n'roll!". Lo show inizia proprio lì! Io non mi sono mosso di un passo, in piena trance da concerto, mentre intorno a me esplodeva il chaos.
La terza volta è stata durante un Sonisphere a Imola, nel 2011. Prima di Iron Maiden e Slipknot c'erano loro! Non era il loro pubblico ed era in pieno giorno, ma Lemmy ha dimostrato ancora una volta alle giovani leve figlie degli Slipknot e di Papa Roach che cosa vuol dire "essere rock".
Ci mancherà Lemmy! Brutto, con i soliti bubboni sul viso, cappello da corsaro, croci di ferro ovunque e stivaloni puzzolenti da cowboy. Voce impastata, microfono in alto sempre piegato sul basso, testa alta per vomitarci dentro. Andate a leggervi tutti gli epitaffi che sono stati scritti per lui in questi giorni, soprattutto quello lungo scritto da un certo Ozzy Osbourne. Da lì capirete perchè Lemmy era Lemmy.

Born to lose. Live to win!

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