18 giugno 2016

Jane's Addiction (Milano, Fabrique 15.06.2016)

Il miglior concerto di quest'anno! Sorpresi? Se lo siete, forse non conoscete o non sapete chi siano i Jane's Addiction di Perry Farrell. Dopo due giorni in giro per l'Italia per concerti, concludo la mia tre giorni a Milano, per lo show più lontano, ma anche quello più atteso. Quanto tempo ho aspettato per vedere uno dei gruppi più geniali di tutti i tempi? Un'eternità, o forse anche di più! I Jane's Addiction sono un gruppo che ha fatto la storia di un genere, ma che si è sciolto troppo presto, in uno di quei rari casi in cui una band molla tutto all'apice del suo successo. Autori di tre dischi fuori dal comune, costituiti da uno dei migliori frontman che siano mai apparsi su questa Terra, dotati di un chitarrista abile quanto poser e una sezione ritmica da cardiopalma, gli Addiction potevano essere chiunque e prendersi quello scettro che in seguito è andato a finire, meritatamente, sulle mani dei Pearl Jam. Potevano essere e diventare qualsiasi cosa avessero voluto, ma l'instabilità all'interno della stessa band non lo ha permesso, lasciandoci orfani di un vero e proprio mito.
Dopo diversi anni i JA sono ritornati a suonare insieme. Hanno inciso altri buoni dischi e calcato di nuovo i palchi di mezzo mondo, ma è palese il fatto che abbiano perso un treno importante nel loro passato di sesso, droga e litigi. Ed è per questo che oggi si celebra un altro pezzo di storia, in un Fabrique delirante con una folla che attende uno show ancora una volta unico.
Dopo il set del gruppo di apertura, gli interessanti Infrared, l'attesa nell'aria è quasi palpabile. L'intro di "Ritual de lo habitual", oggi suonato per intero per rendergli un doveroso quanto dovuto omaggio, introduce i JA sul palco. Perry Farrell, alto, magro, con un completo rosa pallido e panama sul capo, una bottiglia di vino in mano, si muove come un serpente sinuoso alternando balletti e forme quasi da danza ritmica. Non sembra invecchiato di un attimo, come del resto la sua componente tamarra Dave Navarro. Il chitarrista, pettorali e addominali scolpiti, tatuato e pieno di piercing con ciuffo prepotente e capelli curati e nerissimi, è la personificazione del machismo. Idolo delle donne, ormai diventato una star televisiva, si concede al suo pubblico e dimostra di non essere soltanto un manichino, ma un chitarrista con un background molto personale e affascinante. La prima "Stop" fa esplodere in un mosh forsennato la folla. Sullo sfondo, in un'impalcatura a quadrati, si esibiscono in volteggi e capriole delle ragazze seminude, la componente sessuale di uno show degli Addiction. L'occhio non può cadere ogni tanto che su di loro, se non fosse che Farrell e Navarro attirino così tanto l'attenzione su di se. Farrell sfoggia una voce ancora impressionante, gioca con il suo regolatore di effetti messo dal suo lato e gioca con il pubblico, non tralasciando inchini e ringraziamenti, baci ed apprezzamenti al calore della folla. Qualche parola su Milano, la sua famiglia, la pizza e lo shopping, e subito si riparte. "Ritual" viene presentato senza un attimo di sosta, passando dalla poderosa "Been caught stealing" (chi non si ricorda il mitico videoclip? nda.) ai tre giorni di sesso sfrenato di "Three days", la mia preferita! Sto godendo! Oltretutto la presenza delle ragazze si fa sempre più consistente, mimando amplessi e strusciandosi sinuosamente su Navarro e Farrell. Tra queste vi è anche la bellissima moglie del singer, Etty Lau, davvero meritevole. Se gli ormoni maschili vengono messi a dura prova, la presenza di Navarro, mezzo nudo, fa il resto per quelli femminili. Dave non sembra invecchiare, forse merito di un patto segreto con il diavolo, che poi è lo stesso Farrell! Da brivido la lunghissima "Then she did...", e "Ritual..." si chiude con una "Classic girl" in cui vede uno spettacolino lesbo su un trono di due giovincelle, con spogliarello quasi completo sul finire. Sensuale, erotico, forse provocante. Erano questi i Jane's Addiction, vero?
La seconda parte dello show vede un tributo a Bowie, la sua famosa "Rebel Rebel", ben interpretata dal solito Perry sempre in stato di grazia. Ma la folla ha ancora fame... ed ecco due mazzate sui denti: "Mountain song" e la recente ma favolosa "Just because". Vorrei non finisse mai...
Il set si conclude con "Ted, just admit it...", dove troviamo "nothing's shocking" and "Sex is violent", due grandi slogan dei JA. Ma la cosa che rende più elettrizzante lo show è un'esibizione di body suspension di due ragazze ai lati del palco che si dimenano a diversi metri d'altezza legate con degli uncini infilati sotto la pelle sulla schiena. Da brividi! Tutto è finito, rimane solo una versione soft di "Jane says" con Navarro seduto sul suo trono e Stephen Perkins che percuote i tamburi davanti al set. E questa volta lo show è davvero concluso! Tutti ringraziano, e Farrell domani andrà a fare shopping con la sua famiglia.
Nessuna parola per un concerto magico, elettrizzante di un gruppo che ha segnato un'epoca e ogni tanto ritorna per ricordarcelo. Sarà difficile vedere qualcosa di meglio quest'anno!

Setlist:

Stop!
No One's Leaving
Ain't No Right
Obvious
Been Caught Stealing
Three Days
Then She Did...
Of Course
Classic Girl

Encore:
Rebel Rebel (David Bowie cover)
Mountain Song
Just Because
Ted, Just Admit It...

Encore 2:
Jane Says

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