23 giugno 2016

Sick of it all (Bologna, Freakout Club 22.06.2016)

Volete un gruppo che vi spacchi i timpani da inizio a fine concerto? Volete un gruppo che vi dia la possibilità di salire sul palco e cantare insieme al proprio, esagitato singer? Volete un gruppo dove il crowd surfing è considerato un obbligo, se non una religione? Se avete passato le vostre notti insonni per trovare la risposta a tutti questi quesiti, la soluzione può essere una sola: andate a vedere un concerto dei Sick of it all!
Cercate sul dizionario le parole "Hardcore punk newyorchese" e vi apparirà misteriosamente la faccia di Lou Koller, deformata da un urlo che sembra quello di Munch. Andate a vederli sotto il locale puzzolente di casa vostra, e osserverete come quel quadro di Munch si muova sul palco, urlando a squarciagola dentro il microfono insieme ai suoi discepoli. I SOIA sono tutto questo, ma anche molto di più! Devo tornare indietro nel tempo al festival di Rho capitanato dagli spenti System of a Down per ricordarmi la prima ed unica volta che vidi questi quattro del Queens esibirsi davanti ad una folla ben più grande di quella di ieri sera. Del resto loro sono fatti così: che sia l'Hellfest o un piccolissimo locale/circolo di Bologna, i SOIA suonano dove ..... gli pare! Ed il concerto di ieri è stata una vera e propria mazzata fra i denti...
Il Freakout Club è un piccolissimo circolo sotto il cavalcavia del binario principale della stazione di Bologna; l'appartamento di casa mia è decisamente più grande rispetto ad esso! Il locale è chiuso su quattro lati, con una temperatura interna estiva che sfiora i 40°C all'ombra e un'umidità relativa del 110%. Già il concerto di oggi prevede un alzarsi della temperatura della sala di diversi gradi centigradi, figurarsi se la suddetta sala assomiglia di per sè ad una sauna finlandese, senza però le bellezze femminili seminude al suo interno! Maglietta ai fianchi, petto nudo, mi preparo ad accogliere l'arrivo dei SOIA, una leggenda del loro genere!


La band sale sul palco fendendo la folla, anche perchè non vi è altro modo di raggiungere il piccolo stage lontano dalla minuscola porta d'ingresso. Saluti, strumenti in mano, e via di corsa... Lou è in forma: ci mette veramente poco a scaldare gli animi già caldi della folla. Un mosh violento si abbatte sul Freakout: gente che vola, fa capriole sul pubblico, scalcia trascinata da un piccolo oceano di mani sotto il palco... Molto facile trovarsi una scarpa sui denti o un gomito piantato sulla testa, ma tutto questo, ripeto, è normale amministrazione ad uno show di questo tipo. Si sale sul palco, si canta insieme a Lou, che gentilmente vi porgerà il microfono per cantare al suo posto il ritornello o qualche breve strofa dei loro pezzi, e subito giù dal palco, sopra una folla in delirio. Perchè la parola "delirio" è quella giusta per descrivere la situazione che ci si trova davanti ad un concerto dei Sick of it all! Vogliamo parlare di violenza sonora? Vogliamo parlare di uno show che celebra la comunione tra la band e la folla? Provate a stare in piedi durante "Scratch the surface" o a restare immobile mentre fanno "Step down" e verrete irrimediabilmente travolti. Quella che vi descrivo oggi è un'esperienza unica, come la vostra prima volta dentro un sexy shop o la prima sbronza a coca-cola!
Pete intanto, bandana sulla fronte su una testa rasata ai lati ed una cresta bionda, macina riff  con la sua chitarra come uno schiacciasassi, muscoli da culturista tesi fino allo spasimo. Craig tenta un dialogo con il pubblico con un italiano stentato ma coraggioso, in onore delle proprie radici italiche. Un set di un'ora scarsa accompagna i Sick of it all fuori dalla porta, dopo abbracci e ringraziamenti ad una folla che gronda sudore da ogni poro. Io ho perso 3 chili, che ho già prontamente riacquistato con la tagliata ordinata a mezzogiorno!
Rubo una foto a Lou in strada che raggiunge il suo tour bus e sento che la nottata non poteva andare meglio... 30 anni passati a spaccare culi alle folle di mezzo mondo e non dimostrarli per niente!

1 commento:

  1. io ho 17 anni quasi 18 e a quel commento c'ero Lou mi ha guardato dritto nei occhi durante una canzone e mi ha passato il microfono io ho cantato e poi mi ha allungato la mano in gesto di aprezzamento questo istante e stato il piu bello del 2016, io ero nel mosh e stato in pratica il mio primo hardcore show dopo un anno e piu che seguo la scena ho visto gia 2 volte la mia band preferita gli agnostic front ma i sick mi sono entrati nel cuore e stata una sera proprio a vecchia scuola anche se a meta concerto stavo colassando per il caldo e il troppo sforzo... che dire un concerto super a 17 anni anzi che fare il bimbo minchia mi ritrovo a lanciarmi nel palco in mezzo a gente in cui io sono il piu piccolo e a pogare con loro per ore consegutive roba da raccontare e andarne fieri e stato un vero e proprio sfogo dopo delusioni e un anno di scuola e stata un esperienza bellissima ci vorebbero sempre live mozzafiato cosi old scool e devo ringraziare mio fratello che mi porta ovunque e mi asseconda sempre.-HATE

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Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!