14 luglio 2016

Soilwork (San Donà di Piave, Revolver Club 26.06.2016)

I chilometri da fare per andare ai concerti non mi hanno mai spaventato, ma se mi doveste chiedere perché mi sono fatto quelli per andare a vedere i Soilwork a San Donà di Piave, nell'alto veneziano, non vi saprei rispondere con sicurezza. Non sono un loro fan, anche se la loro proposta mi ha sempre incuriosito. La mancanza momentanea di concerto in questo (breve) periodo mi ha portato a muovere il mio didietro e a trovare uno matto quanto me per sobbarcarmi l'onere e i chilometri del viaggio.
Eccoci dunque a San Donà, località che conosco più per motivi lavorativi che non per altro. In piena zona industriale sorge il piccolo Revolver Club, o forse sarebbe meglio chiamarlo il Revolver Disco. Questi non è altro che una piccola discoteca con una sala non tanto grande, con ad angolo un piccolo palco alto. L'affluenza non è troppa, anzi, è piuttosto scarsa. Non credo che dentro il locale ci siano più di 200 persone. I Soilwork, al mio arrivo, si trovano nella piccola zona fumatori esterna: tranquilli, birra in mano, si fanno quattro chiacchiere prima del loro show. Una foto con Speed, corpulento e pelato cantante, è d'obbligo...
Una volta dentro, dopo alcuni show delle band di supporto, gli headliner della serata salgono sul palco. Sedici canzoni, per un totale di un'ora e mezza scarsa. I Soilwork fanno il loro sporco lavoro, anche se la serata sembra una di quelle da oratorio, visto il poco pubblico. Ad ogni modo, la "folla" si fa sentire, incitata dallo stesso Speed e dalla sua ugola al vetriolo. Il loro melodic death metal, o come lo volete chiamare, è interessante, anche se in questo tipo di musica non mi ci trovo proprio. A volte mi sembra una versione dei Pantera un po' più grind, ma senza la genialità del gruppo in questione. Massimo rispetto comunque per una band che tiene uno show dignitoso anche in presenza di poco pubblico. I Soilwork si fanno valere, anche se davanti non hanno una folla come quella dell'Hellfest o del Download. I fan sfegatati del gruppo comunque non mancano, tanto è vero che Speed porge diverse volte il microfono ad un metalhead del pubblico per cantare alcune parti di due pezzi, tra lo stupore della folla e dello stesso Speed davvero in maniera impeccabile.
Finisce presto questa gig quasi di fortuna, in un posto dove chissà se mai ci ritornerò. Rispetto comunque per gli organizzatori, che hanno voluto credere in un evento così isolato in sostituzione della data della ben più strategica di Pordenone... e di tutti quelli che hanno mosso il culo per vedere i loro beniamini.

P.S: Vuoi mettere i vinili in vendita al merchandising a 10€ ???

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