20 agosto 2016

Ministry (Nijmegen NE, Doornroosje 14.08.2016)

E' possibile spendere più di 400 euro per stare due giorni in Olanda, prendere quattro mezzi differenti e andare a vedere uno dei gruppi storici che hanno segnato la tua giovinezza di metalhead? Direi di si, visto che ho compiuto questa pazzia soltanto per vedere finalmente uno show dei Ministry, gruppo industrial metal rumorista di Chicago capitanati dal truce Al Jourgensen. Chi mi conosce bene sa che la formazione in questione è sempre stata uno dei miei pallini fin da quando ero minorenne, rapito dalle liriche e dalle musiche sfrenate e martellanti della formazione americana. Fin dagli inizi i Ministry hanno suscitato in me una grande attrazione; la loro musica di genere industrial, frutto di influenze della vecchia scuola elettronico rumorista degli anni 70, ha influenzato notevolmente la musica metal rilanciando un genere a quei tempi silente. I Ministry sono diventati il gruppo di punta di un nuovo movimento, mandato avanti con i loro primi, acerbi lavori fino alla maturità acquisita con "The Land of rape and honey", il bellissimo "The Mind is a terrible thing to taste" ma soprattutto con il capolavoro "Psalm 69" che li ha portati alla ribalta in campo internazionale.

Sono passati diversi anni da quando la loro musica ha spopolato tra i metalfan di tutto il globo. La formazione di Chicago è passata attraverso diversi cambi di formazione, tra cui l'abbandono dello storico bassista Paul Barker, la morte di Mike Scaccia e i continui guai con la giustizia e le droghe del suo frontman assoluto Alien Jourgensen, personaggio piuttosto discusso ma di indubbio genio creativo. I Ministry in tutti questi anni hanno continuato, seppur saltuariamente, la loro opera di distruzione producendo diversi lavori, alcuni di dubbia qualità, e dando vita a numerosi progetti paralleli (come i nuovi, recenti Surgical Meth Machine. nda), nonostante numerose voci di scioglimenti, ultimi tour e problemi vari. L'Italia, ovviamente, non ha mai amato la loro proposta ed è sempre stato problematico effettivamente il rapporto tra la band rumorista e i fan italiani, troppo legati al metal tradizionale e ai soliti grossi gruppi di punta della scena metal. La notizia di un mini tour europeo non poteva che risvegliare in me l'assopito desiderio di vederli, anche a costo di una trasferta in un periodo per me anche troppo ricco di impegni lavorativi. Una volta sfumata miseramente la possibilità di vederli a Lucerna, Svizzera, ho dovuto ripiegare sul ponte di Ferragosto, optando per l'unica data olandese in cartello.
Ci sono voluto quattro mezzi differenti (auto, aereo, bus, treno) per raggiungere la pittoresca Nijmegen, in provincia di Eindhoven. La città del noto Fortarock Festival è riuscita ad acquisire la data del tour europeo dei Ministry, dirottata sul modesto ma efficiente locale Doornroosje. La location non è sicuramente una delle più grandi, ma sono questi i concerti indoor che maggiormente preferisco. Arrivare e trovare un posto in prima fila è piuttosto facile, quando non ci si trova in suolo italiano. Mi trovo tutto a destra davanti a Cesar Soto, il barbuto chitarrista, quando un quarto d'ora prima delle 21 i Ministry attaccano il loro grandissimo show.
Non vi posso descrivere l'emozione provata davanti ad un evento per me unico! Vedere i Ministry in concerto è sempre stata una delle mie missioni impossibili, finalmente esaudita dopo più di vent'anni. Un altro muro abbattuto; un altro sogno realizzato. Un video di apertura introduce l'ingresso sul palco di Jourgensen tra le note di "Hail to his majesty", tratta dal loro ultimo album. Maschera antigas calcata sul volto, dread estremi, tonnellate di tatuaggi e piercing, lo zio Al sembra una sorta di Predator alieno. C'è subito da dire che, una volta partiti, i Ministry non hanno preso più fiato! Poche parole dello zio Al, pochissimi stacchi tra una canzone e l'altra. La maschera cade subito, facendoci osservare il volto di Jourgensen segnato dal tempo e dagli spuntoni con cui si è agghindato nel corso di tutta una carriera. Microfono in mano, campionatori, feroci riff di chitarra e batteria ossessiva: questi sono i Ministry. Il pubblico, all'inizio un po' freddo, si riscalda man mano che si va avanti con lo show. I primi pezzi appartengono al periodo recente della band: si va da "Permawar" a "LiesLiesLies", da "Rio Grande Blood" alla trascinante "Senor Peligro". ... ma sono i vecchi classici quelli che finalmente fanno agitare il pubblico olandese. La prima fra tutte e "N.W.O.", orgasmo stratosferico portato all'estremo. Jourgensen imbraccia la sua chitarra a tre punte, vomitando parole contro il sistema americano ed il suo governo. Non è nemmeno conclusa che subito attaccano "Just one fix"... delirio più totale! Roy Mayorga è una macchina dietro le pelli. Le tastiere di John Bechdel fanno da collante al suono industrializzato della band. Davanti a me Cesar Soto (grazie per il plettro, man!) e un sudatissimo Jason Cristopher si dannano l'anima martellando sui propri strumenti. Vedo poco l'altro chitarrista Sin Quirin perchè si trova dall'altra parte dove si è posizionato il sottoscritto... Lo zio Al fa capolino dalle mie parti diverse volte; da il pugno ai suoi fan, fino a completare tutte le prime file, ringrazia il suo pubblico sempre più esagitato con il passare del tempo. "Missing" è seguita dalla sua gemella "Deity". "Stigmata" disintegra la folla ma è "Thieves" a dargli il colpo di grazia.
I Ministry salutano e aspettiamo il bis, sperando che sia corposo. La band rientra sul palco e attacca "Psalm 69". Arriva finalmente la mia preferita, "So what", mia adorata ed amata. Non c'è più Chris Connelly a cantarla, ma lo zio Al stasera è in serata. Lunga, troppo... o troppo poco. Pensiamo che tutto finisca qui, ma il concerto finisce con "Khyber Pass". Ma... come ho già detto in precedenza, la band è ok! Altro bis, arriva la cover dei Devo "Gates of Steel". Cesar mi getta il plettro promesso, che io (quasi) mi faccio fregare dal vicino. Ultime foto, outro dei SMM e tutto è finito. Sembra siano passate ore e ore, ma sono soltanto le dieci e mezza di sera.
E' stato il miglior concerto dell'anno, ex aequo insieme a quello dei Jane's Addiction. Tante emozioni, tanta energia. Forse è la prima o l'ultima volta che vedrò i Ministry sopra un palco, ma sarà difficile dimenticare questa ...
Grazie zio Al, grazie Olanda, grazie mamma perchè mi hai fatto così rock!

Setlist:

Hail to His Majesty (Peasants)
Punch in the Face
PermaWar
Rio Grande Blood
Señor Peligro
LiesLiesLies
Waiting
N.W.O.
Just One Fix
The Missing
Deity
Stigmata
Thieves

Encore:
Psalm 69
So What
Khyber Pass

Encore 2:
Gates of Steel (DEVO cover)
  (with Surgical Meth Machine mix outro)

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