27 ottobre 2016

Koushun Takami - "Battle Royale" (Oscar Mondadori, 1999)

Film, manga, anime, videogiochi, romanzi; centinaia di copiatori ed estimatori (non ultimo il successo mondiale di "Hunger Games", di cui l'autrice ha sempre negato di essersi ispirata ad esso nel comporre la sua fortunata saga bibliografica e cinematografica) con il passare del tempo hanno utilizzato il romanzo di "Battle Royale" come fonte di ispirazione per produrre opere di indubbio successo. Ad oggi Battle Royale è il romanzo più venduto come copie in Giappone di tutti i tempi, nonostante la sua storia cruda e violenta. L'opera, datata 1997, è stata pubblicata soltanto due anni dopo, visto il suo forte contenuto di tipo sociale e politico ed è stata l'unica ad essere venuta alla luce dalle mani del suo autore. Ma di cosa parla esattamente questo controverso romanzo?

Un gioco crudele. Quarantadue ragazzi. Un solo sopravvissuto.

"Ci troviamo nella Repubblica della Grande Asia dell'Est, anno 1997. In un regime totalitario e dispotico, viene organizzato a cadenza ciclica un gioco mortale. Una classe di alunni di terza media (terza B, scuola di Shiroiwa, provincia di Kagawa) viene estratta a sorte, sequestrata e portata su un'isola deserta, al solo scopo di massacrarsi a vicenda. Ogni studente può avere solo un sacco contenente un'arma a caso, acqua, razioni e una mappa, utile per spostarsi sull'isola e segnare tutte le zone che, a mano a mano, verranno interdette dal gioco in modo da restringere sempre di più l'area di azione. Ognuno di loro è dotato di un collare esplosivo che non permette di sopravvivere nelle aree proibite e nemmeno di provare la fuga. E' ammesso un solo vincitore..."

Questa, in breve, è la semplice trama di Battle Royale. Attraverso un gioco crudo e senza pietà, vengono fuori il carattere e le personalità di ogni partecipante, dovuti alle loro esperienze da adolescenti talvolta troppo traumatiche, altre volte semplici e banali. Amicizia, paura, sopravvivenza e tanta azione: tutto si intreccia in una trama dove l'unico scopo è sopravvivere, dove non si sa di chi ci si può fidare ne di come andrà a finire la giornata. Shinji, Shuja, Shogo, Noriko, Kazuo sono solo alcuni dei protagonisti che rendono BR unico nel proprio genere: alcuni buoni, altri cattivi, altri soltanto vittime di un gioco macabro. L'autore non ci risparmia nulla, nemmeno quando le scene arrivano ad un livello di gore e splatter davvero alto.
Se vogliamo trovare una sola pecca in questo libro, la troviamo purtroppo nel finale, forse un po' forzato e non del tutto riuscito. Ma la narrazione degli eventi è ottima, e BR è sicuramente il capostipite di tutti i romanzi del genere.
Da riscoprire, da apprezzare, da leggere!

Voto: 8

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