15 dicembre 2017

Nick Oliveri (Bologna, Freakout Club 14.12.2017)

Nick Oliveri, bassista storico di Kyuss e Queens of the Stone Age, leader dei Mondo Generator e collaboratore con Dwarves e altri progetti di ogni tipo. Il suo curriculum, possiamo vedere, è alquanto ben nutrito. Ultimamente l'ex Kyuss ha intrapreso la carriera solista, che lo ha portato con il suo "Death Acoustic Tour" in giro per il mondo: lui, accompagnato soltanto dalla sua chitarra acustica. Il set prevede brani tratti da tutte le sue esperienze e le sue influenze musicali; Nick re-interpreta brani di Kyuss, QOTSA, Turbonegro, Mondo Generator, GG Allin e molto altro, sempre con la sua voce graffiante ma allo stesso tempo sensuale.
Ho già detto tutto quello che dovevate sapere sulla serata odierna al Freakout Club di Bologna: affluenza buona, vista anche la capienza del locale, tanti applausi per il musicista californiano. L'entrata è "a offerta": si da un contributo all'artista senza limiti alcuni. La performance di Nick è qualcosa di incredibile: parte piano, percuotendo la sua acustica con le dita delle mani ghiacciate, prende a pugni il microfono ma quando inizia a scaldarsi volano scintille. Nick urla dentro il microfono in senso letterale, spazzando via le corde della sua chitarra tra una plettrata e l'altra. "Green machine" dei suoi Kyuss è una delle prime, seguendo a ruota tutta una serie di brani della sua carriera. C'è anche un divertente siparietto nel quale invita sul palco alcune ragazze a cantare, dove lui si mette da parte, suona la chitarra, scherza con il pubblico e sta al gioco. Un "one man band" show degno di tutto rispetto, interrotto solo dalle imprecazioni dell'artista e dai suoi giochi di parole, con qualche pausa per osservare la setlist, per cambiare plettro o bere tanta altra birra.
Alla fine dello show Nick si siede sul palco, chiacchiera coi suoi fans e ringrazia tutti, me compreso, per il supporto ricevuto. Serve altro? Tutto qui, anche se raccontarlo a parole non descrive affatto tutta l'energia di una serata sorretta da un uomo solo.
Uno show, dunque, fuori da ogni schema che mi lascia ben contento. Inizio ad amare il Freakout e tutto il suo giro underground...


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