13 febbraio 2018

Metallica (Casalecchio di Reno, Unipol Arena 12.02.2018)

Warning! Questo post non è adatto ai fan fedelissimi dei Metallica, a chi non ha una mente aperta e a chi non accetta le critiche perchè mancante di obiettività. L'autore è un fan della band, ma non si riserva il fatto di non criticarli o giudicarli, sempre rispettando i suoi gusti e le sue opinioni (che come ben sappiamo, sono come un certo buco: ognuno ne ha uno!). Per la cronaca: il concerto è stato magnifico!

I Metallica sono sempre stati una band da mettere in discussione. Dimentichiamo per un attimo di trovarci davanti ad uno dei gruppi più importanti di tutti i tempi, autori di una trilogia (i primi tre album) da far invidia a qualsiasi band esistente sulla Terra. Sono passati i tempi in cui erano la band "heavy metal - thrash" per eccellenza. I Metallica si sono evoluti; hanno seguito il passo del tempo e sono maturati, nel bene o nel male. Gli ultimi loro lavori sono imparagonabili rispetto ai loro inizi da thrash metal band di Frisco. Hanno perso diversi vecchi fan e ne hanno acquistato tantissimi altri, avendo il coraggio di cambiare genere e musica, oltre che attitudine. Ma non tutto è buono o cattivo, come ci insegna il corso del tempo...
La svolta del "Black Album" è stata il punto chiave della loro carriera: un album stravenduto, che ha portato i 'Tallica nell'olimpo delle grandi produzioni e delle grandi locations. Ma il prezzo da pagare è stata la loro integrità musicale. I Metallica sono diventati tutto quello che non volevano diventare (ricordate le prese per il c..o su Bon Jovi, sui videoclip musicali o sui singoli, tanto per citarne qualcuna? nda). Se da una parte erano sempre stati nemici del music business, dall'altra ne sono diventati i più grandi esponenti, secondi solo ai KISS. Tutto questo non toglie che abbiano fatto grandi dischi, dal vivo siano una potenza nucleare e abbiano avuto la grande capacità di muovere le masse, le stesse che oggi ascoltano Guns e Vasco Rossi. Ve li immaginate questi ultimi ascoltando "Leper Messiah" e "Kill'em all"? Loro ci sono riusciti, prima vendendosi, poi conquistandoli. Ma a parte la solita retorica su Lars e soci, l'ultima volta a cui ne accennerò, andiamo a vedere come è stato lo show di stasera...

Una data a Torino e due a Bologna. Io per comodità ho scelto solo la prima nella capitale emiliana, con qualche tentazione sulla seconda. Ho già perso la possibilità di vedere "Leper" in setlist, fatta già a Torino tra tante mie bestemmie, ma almeno mi sono liberato di "Memory remains", anche quella già eseguita in Piemonte. Le premesse di partenza erano queste, ma io non dispero: so bene che i Metallica sono uno dei più grandi gruppi esistenti al mondo in sede live. Ve lo dice uno che li ha visti già un bel po' di volte... Il fatto di avere un leader assoluto come James Hetfield nella band è troppo importante! James è un trascinatore, uno dei pochi che riesce a tenere stretto sul suo pugno una folla da decine di migliaia di persone per tutta la durata del set. Ma non è solo questo! I Metallica riescono a fare bene tutto quello che agli altri risulta impossibile. Non adoro gli ultimi lavori della band, ma dal vivo acquistano tutto un altro sapore... e ne ho avuto un'ennesima prova questa sera!

I primi a presentarsi sopra il palco centrale, finalmente ritornato nello show della band, è il gruppo di spalla: i Kvelertak. Ad alcuni non piacciono, a me si! La band norvegese si presenta sul palco con lo scopo di massacrarci le orecchie. Grande show! Considerate il fatto che durante i pochi minuti messi loro a disposizione non hanno riposato un attimo e hanno avuto il solo scopo di tentare di conquistare una platea difficile, che attende con trepidazione uno dei gruppi più amati del mondo. Erlend e soci si presentano sul palco con una voglia di suonare che fa invidia a tanti gruppi. Non è un caso che siano adorati e rispettati da tante band del settore. Voce death, riff stile r'n'r, Erlend si mette subito a petto nudo, tatuato, con un rapace impagliato come copricapo. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare, molto bene! Non è facile passare attraverso un gruppo di fan talebano che si è dimostrato in altre sedi piuttosto chiuso, come spesso succede quando hai un bacino di fan troppo eterogeneo e monotematico. I Kvelertak fanno una buona figura. E' così!

Non ci resta che aspettare l'intro "It's the long way to the top" degli ACDC e il tema di Morricone che ben conosciamo per raggiungere il delirio assoluto, dopo che son già passate le 21 da un bel pezzo.
Si parte! i 'Tallica salgono sul palco e sfondano la rete con le nuove "Hardwired..." e "Atlas, rise!". Partono bene e non si fermano più! Devo dire che il palco centrale ha i suoi pregi e difetti: da una parte è molto affascinante e si ha un contatto più diretto con la band, oltre ad offrire una migliore visuale dalle tribune rispetto ad un classico palco messo su un lato. Dall'altro, chi sta sul parterre non ha una visione assoluta, salvo che non ci si trovi tra le prime file. Arriva "Seek..." ed il periodo classico si alterna con il nuovo album. Strano effetto sentire questa canzone tra le prime, dopo che siamo stati abituati a sentirla tutta una vita come closer. Ma i Metallica possono questo ed altro... Arrivano le sorprese, tra tutte "Shortest straw" e la cover dei Diamond Head "Helpless"; sarei curioso di sapere in quanti conoscano quest'ultima. Altra conferma: le song del nuovo album si fondono perfettamente con il loro show! Promosse "Halo...", "Dream..." e "...  Dead", ma è "Moth into the flames" con i suoi droni luminosi a conquistarmi definitivamente. La scenografia è tutta su qualche effetto luminoso, qualche lampo e qualche fiammata ma soprattutto sui cubi che ricoprono il perimetro superiore del palco che fungono da monitor, fari luminosi e figure geometriche mobili. Essenziali, ma efficaci! Bellissima "Fade to black" e la solita ed immancabile "For whom the bell tolls". "One" è emozionante, "Puppetz" è semplicemente devastante! I Metallica qui giocano facile. Non dimentichiamo due siparietti importantissimi: l'omaggio italiano di Hammett e Trujillo di pochi minuti con "Nel blu dipinto di blu" di Modugno (a Torino avevano omaggiato Vasco Rossi con "C'è chi dice no". Non commento! nda) e l'esecuzione di basso di Robert su "Anesthesia". Non occorre sprecare commenti superflui.

Siamo ai bis. Ci si aspetta "Spit out..." ma arriva invece l'intro di "Battery". DE-VA-STAN-TE. "Nothing..." viene cantata da James proprio davanti a noi, fino alla conclusiva "Enter Sandman", che chiude uno show perfetto.
Dopo il saluto obbligatorio al popolo italiano, i Metallica lasciano il palco, inondandoci di plettri fino alla nausea. Lo show è stato eccezionale ed a tratti emozionante, ma non mi aspettavo niente di diverso ad essere sinceri. Rimane la tentazione di farsi la data di mercoledì, sempre a Bologna, ma ci sono altri palchi da conquistare, altri concerti a cui assistere. Il ricordo di questo show rimarrà per parecchio tempo, ne sono più che sicuro.


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2 commenti:

Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!