21 marzo 2018

Sebastian Bach - "La mia vita e gli Skid Row" (tsunami ed. 2018)

Ormai chi manca all'appello? Da qualche anno tutti i musicisti più conosciuti e anche quelli meno hanno scritto la loro autobiografia. Ogni tanto mi diverto a cercare gli assenti; tra questi c'era Sebastian Bach, voce storica degli Skid Row, che da diverso tempo minacciava i suoi fan, attraverso social e testate di settore, di scriverla. Uscita qualche anno fa e finalmente tradotta da quella bellissima realtà italiana di nome tsunami edizioni, appena uscita non ho potuto evitare di acquistarla, in modo da leggere tutti i famosi aneddoti che il buon Baz minacciava da tempo di raccontare. Che altro? Scritta in modo piuttosto leggero e scorrevole, effettivamente gli aneddoti ci sono, la musica un po' meno. Perchè si sa: alla gente piace leggere e sapere di eccessi ma non di virtù. E uno come Sebastian di eccessi ne ha compiuti parecchi.
Qualche nota sulla sua infanzia e sul legame soprattutto con il padre: da qui inizia il racconto della vita di Sebastian Philip Bierk, le sue origini nordiche e tutto il suo amore per la musica e soprattutto per il canto. Dall'ossessione per i KISS (ma quanti gruppi hanno influenzato Gene e soci? L'importanza dei KISS è stata fondamentale per diverse generazioni rock che sono arrivate dopo di loro. nda) e per i fumetti, fino al coro della chiesa, passando per la separazione drastica dei suoi amati genitori. Il povero Seb non ha avuto un'infanzia troppo infelice, ma allo stesso tempo ha avuto qualche piccolo trauma che gli ha forgiato il carattere... in peggio! La sua bravura nel canto lo ha portato in alto, dal Canada fino a Los Angeles, fino ad un gruppo di perfetti sconosciuti con le giuste conoscenze che hanno inciso uno degli album di debutto più venduti di tutti i tempi. Gli Skid Row, grazie alla loro bravura ma anche a qualche buona raccomandazione, hanno bruciato velocemente le tappe che portano all'Olimpo del rock. Fondamentale, da questo punto di vista, è stato il tour con il loro mentore Jon Bon Jovi, il primo come importanza ma anche uno dei più problematici, visto il rapporto di amore-odio fra loro ed il musicista del New Jersey. Forti della loro tenacia e voglia di suonare, gli Skid, capitanati da un sempre più pericoloso Baz, iniziano a girare il mondo e a farsi conoscere. Si trovano a Mosca insieme ad Ozzy, Motley (con cui nascerà una devastante amicizia) e lo stesso Bon Jovi, in tour americano insieme agli Aerosmith, purtroppo questi ultimi già allo stato sobrio. Baz non smette mai di raccontare le sue peripezie con altre star del rock: dalle serate con Axl Rose, con cui dividerà una strana amicizia, e David Lee Roth, fino al tour con i Metallica, dando risalto alle sue giornate alcoliche e cocainomani in compagnia di un certo Lars Ulrich. Tanti tour, tanti racconti che vedono Baz sempre più in alto dal punto di vista del successo, ma sempre più in basso dal punto di vista degli eccessi e dei rapporti umani. Altri tour con i Guns, Castle Donington, i Pantera, l'amicizia sempre più consolidata con il narcisista Axl fino al capolinea: la cacciata dal suo gruppo, cosa che lo mette inizialmente in ginocchio e lo porta a rivedere tutta la sua carriera. Nonostante la fine di un sogno, Seb accetta altre vie che lo portano a fare sessioni con uno dei suoi idoli di un tempo, Ace Frehley dei KISS (che in seguito lo tradirà non ammettendolo nei credit di un brano scritto insieme. nda) e ad iniziare una proficua carriera solista e a Broadway come attore in piece come Jekyll & Hyde, The Rocky Horror Picture Show e ad interpretare un inedito Gesù nel monumentale Jesus Christ Superstar. Non solo! Seb si ritaglia una parte nella sit-com "Una mamma per amica", andando avanti per ben cinque stagioni.
La sua autobiografia, come abbiamo già notato, è divisa nel prima e nel dopo la sua presenza negli Skid Row, anche se il suo ex gruppo sarà sempre presente nei suoi pensieri, anche a livello di inconscio. Seb, attraverso queste pagine, maturerà dal punto di vista musicale e personale, grazie anche ad una paternità di cui è sempre andato fiero, ad un nuovo amore e matrimonio che lo porterà a cancellare le delusioni di quello precedente, che hanno destato in lui dolorosi fantasmi del passato. Nemmeno la perdita di una casa per colpa dell'uragano Irene riesce a buttarlo giù completamente...
Nonostante tutto, il buon Baz va sempre avanti, anche se si capisce come il suo desiderio di riunirsi alla sua vecchia band sia piuttosto forte. I suoi compagni, in tutti questi anni, sono andati avanti con alti e bassi, non riuscendo più a ritrovare il successo perso con il loro scioglimento dal loro cantante storico. Sono passati attraverso diversi fontman, ma mai nessuno che sia riuscito a lasciare l'impronta che ha impresso un certo Sebastian Bach. Ad oggi le speranze di reunion rimangono poche: gli Skid sono in tour con l'ennesimo nuovo singer, in location decisamente più piccole rispetto ai grandi fasti del passato. Aspettiamo e vediamo cosa succede, fiduciosi, del resto non abbiamo mai smesso di essere la "youth gone wild", vero Baz?

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