19 marzo 2018

Thirty Seconds to Mars (Casalecchio di Reno, Unipol Arena 17.03.2018)

Non è certo la prima volta che vado a vedere i Thirty Seconds to Mars, ovvero la band dell'attore premio Oscar Jared Leto, ma forse questa è anche l'ultima. Motivo? Leggete questa recensione un po' polemica e capirete...
Lo so: i loro fan vi diranno che i concerti del Monolith tour sono stati magnifici, che Jared e Shannon sono stati meravigliosi etc, ma a questo io avrei parecchie cose da aggiungere. Andiamo con ordine...
Due concerti sold out sono stati organizzati in Italia questo inverno, a cui se ne aggiunge un altro la prossima estate per il Milano Rock (che poi di "rock" ha davvero ben poco, ma ormai sappiamo che da un italiano questo aggettivo è utilizzato per riferirsi alla "musica" in generale. nda). I 30StM sono stati mollati all'ultimo momento prima dell'inizio del tour dal chitarrista Tomo Milicevic, che ha costretto i fratelli Leto ad esibirsi come un duo, utilizzando basi di chitarra pre-registrate. Forse state iniziando a credere che il problema già anticipato nella mia premessa di qui sopra sia stato proprio questo, ma siete ancora lontani dal capire il motivo del mio piccolo sfogo, credetemi!
In un palazzetto pieno di persone di ogni fascia di età, non soltanto dunque di ragazzine teenagers urlanti come vi sareste aspettati, lo show parte subito dopo le 21, senza gruppo di supporto. Lo stage è accattivante: una sorta di palco centrale non troppo grande chiuso da quattro pannelli ai lati che lo fanno sembrare un enorme monolite nero, salvo alzarsi e illuminarsi per mostrare la band al suo interno una volta che i due Leto salgono sul palco. Jared appare vestito in vestaglia da notte a grandi quadretti rossi, pantaloni da ginnastica in stile old Adidas con due righe parallele ai lati, capelli e barba lunghi. La batteria elettronica del fratello Shannon è posta al centro, in una piattaforma che permette al pubblico una visuale dello stage di 360 gradi. Appena sotto il palco, in fondo, due turnisti si occupano della sezione di tastiere e basso, ma non delle chitarre elettriche. La sola acustica viene suonata da Jared nel classico set a cui ormai ci ha abituato da diversi anni e tour. Si parte con "Up in the air" e subito si capisce che l'attore sarà il vero mattatore della serata grazie alle sue doti di frontman e showman che lo hanno ormai consolidato anche nel mondo della musica rock... Ok, ma allora dove sta il problema? Ci arriviamo: chiariamo che Jared, come già detto, è stato magnifico di per sè, ma un concerto dei 30StM ormai inizia a starmi piuttosto stretto proprio nel modo della sua esecuzione. Motivo? Jared canta, ma tutti i ritornelli in stile WOOOOO OOOO, AAAAA AAAAA, WOUUUUUU OUUUUU etc etc se li prende tutti il pubblico, come in un becero spettacolo di musica pop, ma non quella elegante dei Duran e degli Spandau. Aggiungiamoci il sempre continuo "jump, jump" urlato da Leto in continuazione per far saltare il proprio pubblico come delle cavallette, la continua presenza di giovani fan sopra il palco per abbracciare il loro idolo, cantare con lui o peggio al posto suo (come durante "The Kill", già castrata di per sè nell'ennesima versione acustica), canzoni interrotte da commenti, parole, saluti, coretti tutto in funzione di uno spettacolo sempre più "social" ed interattivo, per non parlare della stessa diretta live su Facebook o Instagram o quello che è durante questa o quella canzone... E' questo a cui si è ridotto uno show dei 30StM? Ai tempi dei primi album non era affatto così, avendo una band certamente più in chiave "rock" nel vero senso del termine. Jared ha sempre avuto il vizietto di risparmiarsi sui cori, ma così inizia ad essere tutto un po' troppo esagerato. Avverto un certo fastidio con il proseguire dello show, anche se quando questo procede senza intoppi di questo genere riesco a godermi una "This is war", una "Walk on water" o una "Do or die". Ricorderete che sono sempre stato un fan della band e di Leto come attore, ma uno show è una cosa seria, sappiatelo! Oltretutto, pensare che qui all'Unipol Arena un certo gruppo chiamato Metallica un mesetto fa ha tenuto tutto un altro tipo di concerto non mi fa certo pensare positivo nei confronti della band presente oggi!
Peccato, anche perchè la band non mi dispiace affatto, anzi! So bene che i fratelli Leto sono capaci di fare tutto un altro genere di show, ma evidentemente le cose sono definitivamente cambiate, o forse è cambiato il loro pubblico, chi lo sa! Non credo certo che queste riflessioni siano appoggiate dai loro fan più talebani, ma questo è il mio pensiero e tale rimane...
Ritornando allo show, oltre a questi lati purtroppo negativi, non tutto risulta da buttare. Certo i palloni gonfiabili giganti (su "Kings and queens", se ben ricordo) iniziano un po' a rompere le scatole, soprattutto se rimangono ancora a saltare qua e là per altre due canzoni. Molto bello invece lo stage, con i pannelli giganti che fanno da schermi luminosi (oltre al maxischermo presente in fondo alla sala. nda) e costituiscono una scenografia molto accattivante. Ho sentito che hanno dovuto rinunciare a questo tipo di stage nella data di Roma; beh, non fatemi commentare, su! Poi mi chiedono perchè non amo gli show organizzati a Roma... La setlist non mi è affatto dispiaciuta, anche se ormai il primo album viene completamente trascurato ed il secondo, forse il loro migliore lavoro, viene relegato alla sola "The Kill" in acustico (lasciamo perdere. nda) e "For yesterday" appena accennata nel solito medley di cover comprendenti "Stay" di Rihanna, pezzi accennati di Prince, George Michael o altri.
Vogliamo parlare anche dell'invasione finale dello stage da parte di fan urlanti sulla conclusiva "Close to the edge"? Fatto da Nick Cave ha tutto un altro sapore, ve lo posso assicurare.
Devo dire che, tirando le somme, lo show di stasera è forse il peggiore dell'anno, almeno dal mio punto di vista. A chi piacciono certi show fa bene ad andarci, ma un concerto vero è tutta un'altra cosa. Non siamo ad "Amici" o su "X-factor", ma quello che ho visto stasera ci è andato davvero vicino. Bravo Jared, grande showman. Ottimo Shannon, che reputo un buon batterista, pur messo in ombra dal grandissimo carisma del fratello. Difficilmente andrò a rivedere uno show di questo tipo, ma i 30StM si possono sempre appoggiare al loro pubblico, che meno male ha gusti diversi dal sottoscritto. Un post polemico, ma molto personale ed obiettivo.
THIS IS WAR!


Gallery

 
 
 




Setlist

Monolith Intro
Up in the Air
Kings and Queens
This Is War
Search and Destroy
Dangerous Night
Do or Die
Pyres of Varanasi
Stay (Rihanna cover)
Purple Rain / Imagine / "Heroes" / Freedom! '90 / Crawling / Black Hole Sun

Acoustic
Hurricane
From Yesterday (Final Chorus)
The Kill (Bury Me) (Until 2nd Chorus; with Enrico Baldan)
City of Angels
Night of the Hunter
Rider

Encore:
Walk on Water
Closer to the Edge

1 commento:

  1. Tutto vero, purtroppo. Tanto spettacolo a discapito della musica.

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Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!