25 giugno 2018

Pearl Jam (Padova, Stadio Euganeo 24.06.2018)

Tempo di rivedere i Pearl Jam dal vivo! Tempo di rivedere ancora una volta Eddie Vedder dal vivo, dopo la parentesi solista dello scorso anno al Firenze Rocks! Non mi dilungherò sulla storia di un gruppo che è ormai entrato di diritto nell'Olimpo dei più grandi e nemmeno sulle motivazioni per cui una persona deve andare a vederli dal vivo. La storia è storia! Una data dei Pearl Jam è sempre una cosa buona e giusta, anche perchè, tra le tante peculiarità che si trova a possedere questa band, la più accattivante è sicuramente quella di non fare mai uno show uguale all'altro. La setlist dei loro set è sempre differente, data per data. Impossibile indovinare cosa andremo ad ascoltare in un loro show...
Ovviamente il sottoscritto si augura di beccare quelle canzoni che non ha mai sentito dal vivo; dunque speriamo nella buona sorte e andiamo a Padova, Stadio Euganeo, Prato A, per vedere cosa Eddie, Matt, Stone, Mike e Jeff hanno da raccontare con le loro storie.
Lo Stadio Euganeo è ovviamente pieno come un'uovo. Due giorni fa si è tenuta la data di Milano, a rischio rinvio in quanto qualche giorno prima la voce di Eddie Vedder se n'è andata improvvisamente prima dello show di Londra, ovviamente rinviato. Non ho potuto non curiosare la setlist della serata: diciannove canzoni, set ridotto, con un Eddie non certo in piena forma. Dal mio punto di vista un disastro, vista l'imminente data padovana; un grande successo invece da parte di tutti quei fans talebani dove il loro credo è la presenza, non certo la qualità dello show che vanno a vedere. Nei set precedenti i PJ arrivano quasi alle tre ore di concerto, con 24-27 pezzi in scaletta. Difficile non vedere come il set di Milano sia stato una grandissima fregatura, visto anche l'alto costo dei biglietti. Ma a Padova, fortunatamente, è stata tutta un'altra storia! Le prime quattro canzoni hanno svanito ogni mio fugace dubbio, mostrando un Eddie in gran forma (accompagnato dal suo fedele boccione di vino, sintomo che sta bene! nda), pronto per uno show dei suoi!
Nessun gruppo di supporto. Lo show inizia alle 21. La scenografia è minima: qualche sagoma in stile industrial sullo sfondo, un impianto luci a neon supportato da gigantesche sfere che formano un curioso planetario sulla testa del gruppo di Seattle. Lo spettacolo, lo sappiamo, viene portato avanti dalla band senza alcun effetto di rilievo. Il mattatore è sempre lui: Eddie Vedder. Si inizia quando il sole non è ancora tramontato. Eddie legge spesso dei comunicati scritti in italiano al pubblico, dialoga, scherza, racconta aneddoti e soprattutto corre da tutte le parti, ringrazia, salta utilizzando gli amplificatori come dei trampolini. La sua camicia sopra una t-shirt con il numero 21 diventa subito fradicia del suo sudore. Si passa da canzoni lente ad alcune veloci, con soste piuttosto brevi. Se devo fare un appunto negativo, forse l'unico di una grande serata, è il fatto di allungare ogni song all'inverosimile con assoli su assoli, improvvisazioni, fino ad averne un po' la nausea. Avrei preferito qualche canzone in più e soprattutto "Jeremy" tagliata dalla scaletta, ma lo show è questo e forse è andata bene così.
Veniamo alla setlist, sempre un'incognita quando si tratta di questa band. I PJ suonano a sorpresa i primi tre pezzi di "Vitalogy" (tra cui "Spin the black circle", accompagnata dai giri all'interno del set di un Gossard fuori dal comune): raro vederli tutti insieme, oltretutto con l'aggiunta di un'infuocata "Corduroy" e una fantastica e struggente "Better man". I primi tre album della band saranno quelli più presenti. Dal secondo "Vs" si hanno le maggiori sorprese con la presenza di "Animal" e soprattutto di "Rearviewmirror", una delle mie preferite e senza dubbio il miglior pezzo della serata, anche perchè mi mancava in sede live! L'opener non me l'aspettavo: una "Pendulum" che si presenta piuttosto efficace, anche se rimpiango un po' l'assenza di "Release" in questa posizione. Se "Red mosquito" è quasi sempre presente, "Smile" è un ripescaggio di lusso, come "God's dice" ed "Inside job" del resto. Gli ultimi lavori della band sono poco presenti e la scelta delle song non è sempre azzeccata, lasciando in disparte quelli migliori di alcuni album. Ma queste alla fine sono solo mie considerazioni personali. La più grande sorpresa di tutte, ad ogni modo, è stata l'introduzione di "Crazy Mary", cover di un pezzo di Victoria Williams. Non potevo avere di meglio! ... e "Ten"? Solo cinque pezzi: "Once", "Evenflown", "Alive", "Black" (sempre grande attesa!) e un'indiavolata "Porch" (con Eddie che conclude il pezzo "sopra" le prime file, un po' alla sua maniera). Niente "Jeremy", nonostante sia in setlist. Lo show, fantastico, si conclude con una "Baba O'Riley" cantata a luci accese e una "Indifference" che da l'ultimo tocco ad uno show pressoché perfetto.
I PJ ringraziano e danno appuntamento a Roma, fra due giorni. Difficile prevedere quali saranno i pezzi che suoneranno; sappiamo solo che ci saranno grandi sorprese, come ci hanno abituato da diversi anni. Un plauso va, come sempre, allo show di Vedder. I suoi monologhi non sono mai fuori posti, le sue storie sono sempre sincere e divertenti (bellissimo l'augurio ad "Eleanora", una bambina di cui mostra orgoglioso una foto a tutto lo stadio, oltre ad una breve song dedicata a Padova. nda), rendendolo uno showman unico, oltre ad essere un frontman incredibile. Le sue qualità le avevamo visto lo scorso anno a Firenze, in un "one man show" difficile da dimenticare. Il resto della band non ha bisogno di presentazioni: grandi professionisti, guidati da un Matt Cameron alla batteria che non finirò mai di osannare. La voce di Eddie ha tenuto, meno male! Qualche volta scende, ma è normale visto che i PJ hanno regalato uno show di due ore e quaranta e non si sono affatto risparmiati.
Ci sarebbero tante cose da dire ancora, ma vi consiglio direttamente di andarli a vedere. Valgono il prezzo del biglietto...


Gallery




Setlist

Pendulum
Low Light
Last Exit
Do the Evolution
Animal
Corduroy
Given to Fly
Gods' Dice
Not for You (with 'Modern Girl' tag)
Even Flow
Daughter
Red Mosquito
Mind Your Manners
Down
Spin the Black Circle
Porch

Encore:
Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
Inside Job
Once
Better Man (with "Save It for Later" tag)
Black (with snippet of "You're The… more )
Crazy Mary (Victoria Williams cover)
Rearviewmirror

Encore 2:
Smile
Alive
Baba O'Riley (The Who cover)
Indifference

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