18 agosto 2018

Bay Fest 2018 - Day 3 (Bellaria-Igea Marina, Parco Pavese 14.08.2018)

14 agosto: tempo di andare al mare negli splendidi lidi romagnoli, sotto un ridente sole estivo. Abbronzatura, acque limpide, donne in bikini: che cosa si può chiedere di altro in questo meraviglioso periodo dell'anno? Un concerto, magari un festival... magari di genere hardcore-punk! La giornata del 14 è tutto fuorché estiva: un mega acquazzone si abbatte su tutta l'Emilia Romagna, con temperature sotto i 20°C e il rischio di annullamento dell'evento. La strada per arrivare è ardua, se non si dispone di un sommergibile adeguatamente attrezzato. Tramite Facebook, apprendiamo che il concerto è stato sospeso per pioggia, in attesa di un eventuale miglioramento. Una pizza in uno dei tanti squallidi ristoranti per turisti di massa della riviera, una birra ed il tempo, quello atmosferico, inizia a migliorare. Arriviamo nella piccola arena tra i comuni di Bellaria ed Igea Marina quando hanno appena iniziato i Millencolin...
Iniziamo a calarci in questo festival estivo piuttosto particolare; non è la prima volta che da queste parti organizzano eventi del genere e di questo genere (scusate il gioco di parole. nda), segno che un minimo di richiesta esiste al di fuori di eventi comprendenti abomini con reggaeton, Benji & Fede o Baby K. Noto che sono presenti molti stranieri, sicuramente venuti in vacanza in riviera e desiderosi di sfasciarsi le ossa qui in Italia.
I Millencolin non sono poi così male, anche se la loro proposta non ha niente di nuovo rispetto a quella dei gruppi più classici. La mia attesa, oltre che per il gruppo di testa, è per i Bad Religion di Greg Graffin! Sono passati diversi anni da quando li ho visti in una data all'Alcatraz di Milano; avevo il desiderio di rivederli un'altra volta ancora, piazzando un bel double sul mio personale carnet di concerti. Seconda fila, pronto per un sano bagno di punk rock americano!
Le setlist del combo di Los Angeles sono sempre piuttosto nutrite: canzoni di due minuti, due minuti e mezza per lo più, una di seguito all'altra. Il set è diviso in due parti: la prima con i classici più importanti della band, la seconda con tutto "Suffer", il loro album più importante e forse il più amato. Il professor Graffin è ancora in forma, tanto da mimare anche qualche mossa di karate. Ironico, irriverente ma sempre dotato di una flemma piuttosto insolita per un gruppo punk rock, trascina la band canzone dopo canzone, inneggiando contro i mali più grandi della società americana. Vai con "Generator", "Punk Rock song" e la devastante "American Jesus", tra le tante, prima di calarsi con "You are (the Government)" e celebrare "Suffer". I Bad Religion sono statici sul palco, ma la loro carica è indiscutibile. In un'ora circa abbiamo potuto ascoltare una leggenda del punk rock americano. Va bene così!
Headliner della serata: Suicidal Tendencies. Dopo la devastante gig dello scorso anno allo Sherwood Festival di Padova, avevo proprio voglia di rivedere il gruppo del "Cyco" Mike Muir in azione. Mosh devastante, trascinanti come pochi, basta soltanto la prima "You can't bring me down" (una delle più grandi opener, non me ne vogliate! nda) per far capire ai presenti come si sviluppa l'intero concerto. Siamo già attaccati alla transenna, al riparo dal massacro che si svolge a pochi passi da noi. Il drumming forsennato di sua maestà Dave Lombardo, la carica di Muir che sembra affetto da attacchi epilettici tanto entra nella parte, mi fa adorare questa band che ho sempre seguito fin da quando ero un ragazzino. Ok, la setlist è sempre la solita e non la cambiano nemmeno se provi a spararli, ma un'ora di Suicidal vale quanto un concerto di tre ore di qualcun'altro. "Clap like Ozzy", "War inside my head", "Cyco vision" e la vecchissima "Possessed to skate": l'anima hardcore della band si fa sentire... e la sentono tutte quelle persone giù nel fangoso parterre che si devastano. La conclusiva "Pledge your allegiance" con l'inno "S.T." chiude il concerto, non prima di una solita e pacifica invasione di palco da parte delle prime file. Questa volta non salgo, potete crederci!
Tutti i chilometri macinati, la pioggia e l'umidità che abbiamo preso sono valse il prezzo del biglietto (45€). Il Bay Fest, per il quarto anno (credo), ha lasciato di nuovo un'impronta per tutti gli appassionati di questo genere. Rarità, visto la velocità in cui i festival scompaiono dalla faccia del nostro paese.

P.S: l'apertura iniziale di questo post, per chi non lo avesse capito, ha carattere del tutto ironico!


Gallery

Millencolin


Bad Religion

 
 
 

Suicidal Tendencies




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