19 agosto 2018

Brian "Head" Welch - "Salvami da me stesso" (Chinaski ed. 2018)

Autobiografia uscita nel 2007 e stampata in Italia in prima edizione soltanto adesso, l'opera prima di Brian "Head" Welch, chitarrista e co-fondatore dei Korn era sempre uno dei miei obiettivi principali letterari, tanto da avere pensato, come del resto ho già fatto con altri autori dello stesso genere, di leggerla in lingua originale. Per un lungo periodo il libro di Head mi è passato per la mente, tanto da rimanerne sorpreso una volta che ho appreso dell'uscita dell'edizione italiana tramite la Chinaski edizioni, casa editrice che foraggio spesso con le mie entrate, seconda solo alla Tsunami.

L'autobiografia di Head è un po' particolare. Se da una parte la sua storia è incentrata sulla sua infanzia, sull'uso massiccio di droghe ed alcol, sul successo meritatamente raggiunto con la band che ha posto le basi per quel genere che venne definito come "nu metal", termine piuttosto ridicolo e restrittivo per indicare un sound originale e piuttosto particolare costituito dalla band di Jonathan Davis & Co., dall'altra vi è la sua difficile e complicata conversione alla religione cristiana, cosa che rende la lettura, in alcune parti dell'opera, piuttosto ripetitiva e assidua. Non lo nego: questa recensione è opera di un fervente acristiano, apostata e pagano, dotato però di una sicura obiettività e di un amore per la musica piuttosto viscerale. Il libro di Head deve essere dunque preso come quello che è: un punto di vista personale e piuttosto intimo riguardo una vita allo sbando e alla forza suscitata per poterne uscire utilizzando la Fede.
Non giudico le scelte del chitarrista dei Korn. L'utilizzo di metamfetamina e alcol hanno reso il musicista una persona pericolosa, per se stesso e per chi gli stava affianco. La sua paura di poter nuocere prima o poi in maniera negativa sulla vita dell'amata figlia, a cui lui ha dovuto badare fin da piccola nonostante una carriera di successo da mantenere attiva e ripetuti tour in giro per il mondo, lo hanno posto davanti ad una scelta importante. Head ha utilizzato la fede cristiana e i suoi dogmi come punto d'appoggio, descrivendo nella sua autobiografia la sua continua ricerca di Dio e l'allontanamento e la liberazione dalle droghe che lo avevano reso schiavo di se stesso. Proprio per perseguire questa ricerca ed assicurare un futuro pulito alla propria bambina, il chitarrista ha dovuto compiere diverse scelte piuttosto difficili, come ad esempio l'abbandono dei Korn all'apice del successo e il distacco dai suoi amici di una vita, con tutto quello che ne è conseguito.
Piccolo spoiler, che del resto tutti i fan della band conoscono: Head ad oggi è ritornato stabilmente nei Korn, una volta abbandonati tutti gli eccessi dell sua vita passata. Il processo di purificazione è stato lungo e non privo di difficoltà, ma grazie a questo libro riusciamo a seguirne tutti i passaggi che lo ha portato ad essere l'uomo che è oggi.
Avrei gradito, sinceramente, più notizie riguardo alla genesi e allo sviluppo musicale della band, anche se alcune di queste non mancano. L'attenzione verso Dio rimane purtroppo il punto principale di questa biografia, tanto che il suo nome e quello del suo figliolo sono ben presenti in maniera esagerata su ogni pagina. Rimane comunque un'opera notevole, anche se non rientra certamente tra le mie preferenze assolute.
Il libro è stato un vero e proprio best seller in USA. Del resto, un libro sulla redenzione come questo non poteva certo passare inosservato. L'Head musicista è sempre quello che più mi colpisce; il resto rimane sempre sulla sfera del personale e tale deve rimanere.

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