20 settembre 2018

Batushka+Darkend (Bologna, Alchemica Music Club 19.09.2018)

ATTENZIONE! SATANIC ADVISORY

Il seguente post contiene elementi satanici nel suo interno. Se sei un cristiano e sei capitato per caso in questo blog e su questo post, spegni immediatamente il PC e fai finta di non avere visto niente, altrimenti potresti essere infettato da Satana o da uno dei suoi cacodemoni a scelta. Se invece hai ben capito che sono tutte fesserie e qui si parla soltanto di buona musica, continua pure la lettura.

Dopo questa doverosa premessa, mi accingo a recensire, sempre brevemente, il concerto di ieri dei Batushka e dei Darkend all'Alchemica di Bologna, senza nessun tipo di pregiudizio o censura. I Batushka, piccola premessa, sono un gruppo black metal polacco, autori di un solo LP, che stanno facendo diversi proseliti nel panorama musicale odierno. Vuoi per la musica, vuoi per i loro abiti in stile messa nera-setta rituale, la band, composta da otto elementi, è da qualche anno (2015) sui riflettori dei media, complici di proporre un qualcosa di nuovo in un genere che sotto diversi aspetti ha già detto tutto. Il loro show è una vera e propria liturgia, ovviamente di stampo chiaramente satanico. Facile comprendere come un gruppo del genere sia stato additato da molti come "the next big thing" del black mondiale.

Una volta entrato all'Alchemica, locale ormai a me noto per i numerosi concerti da me visti, soprattutto nei mesi precedenti, non può non cadere nell'occhio come il piccolo stage sia addobbato diversamente rispetto agli altri show del passato. Pentacoli rovesciati, due piccoli cancelli neri a delimitare lo stage, due batterie appartenenti alle due band di stasera e... una figura sotto un lenzuolo sporco di san... no, di tinta rossa, accovacciata, di spalle, immobile nel bel mezzo dello stage. Incredibile come sotto di esso possa esserci una persona, visto anche il caldo che inizia a diventare insopportabile all'interno della location bolognese. Il set dei Darkend è quasi pronto, una volta che le candele vengono accese e gli altri musicisti, ovviamente incappucciati e truccati, entrano nello stage. La figura al centro del palco, seguendo una musica di chiaro stampo black, piano piano esce fuori dal suo "involucro", mostrando il frontman truccato ancora più pesantemente dei suoi compagni. Esile, androgino, con lenti a contatto completamente bianche in stile zombie, il cantante dei Darkend si unisce al combo satanico, portando avanti uno show davvero suggestivo e ben programmato. Le musiche non sono affatto male e nemmeno i personaggi sono banali. Il loro black mi piace, devo ammetterlo, tanto è studiato e ben orchestrato sotto ogni punto di vista. Difficile descrivere il loro show soltanto a parole; resta il fatto che i Darkend iniziano bene una serata oscura, convincendo i presenti con la loro proposta surreale. Va detto che la band ormai è piuttosto rodata, autrice di diversi cd e ben conosciuta da chi segue meglio di me questo particolare genere.

Se i Darkend sono suggestivi, i Batushka lo sono stai ancor di più! Il palco viene liberato da una delle batterie presenti, lasciando soltanto quella protetta da un separé perfettamente miniato. A dir la verità, tutto lo stage è ricoperto di riferimenti cristiano-satanici con teschi, scritte in lingue sconosciute, immagini sacre profanate e croci di ogni tipo e di ogni misura. Un altarino viene allestito davanti al palco, con teschi, candeline, candelabri, aspersorio e croci di fattura strana. I Batushka salgono sul palco sfruttando tutto lo spazio che si può utilizzare del piccolo stage dell'Alchemica. Oltre al batterista, ai due chitarristi, al bassista e al cantante/cerimoniere, sono presenti sulla sinistra anche tre persone che fungono da coro. Il cantante, dopo una serie di canti in stile gregoriano che vengono vomitati fuori dagli amplificatori, sale sul palco con un quadro votivo, che poi raffigura la cover del loro album, la prostra in adorazione e benedice i presenti con un turibolo carico di incenso. Una messa nera? Una liturgia pagana? Fate voi. Sta di fatto che tutto l'insieme risulta parecchio surreale e ben riuscito, con una musica che sposa perfettamente il classico cantato black ed i suoi riff pesanti e cupi con il canto del coro. Particolare molto importante: la band indossa un saio nero con cappuccio perfettamente intarsiati di figure e simboli ambigui, portano una maschera di stoffa o non so cosa davanti al viso e sono a piedi nudi: considerando che nel locale strapieno si sfioreranno i 40°C, è un miracolo che riescano a suonare senza stramazzare sul palco in preda ad una lenta agonia. Le litanie, nel corso dello show, si susseguono in maniera precisa. Il rito ha un'inizio ed una fine. Più volte i presenti sono benedetti dalle mani del cantante/prete con segni strani e malefici, mentre la folla risponde con bestemmie locali che non hanno niente di satanico, tuttalpiù di veneto o giù del Po.

La liturgia si conclude dopo un'ora scarsa con la benedizione finale del cerimoniere mediante una scopetta di quelle per spazzare in terra. I Batushka si allontanano silenziosamente, tra gli applausi e le bestemmie dei presenti. Il locale viene liberato in men che non si dica dalla folla per prendere una boccata d'aria fresca, viste le alte temperature che ormai si son raggiunte all'interno del locale.
I Batushka hanno eseguito un ottimo show, di matrice satanica o quel che volete, ma sempre un solo ed unico show. Niente diavoli, niente possessioni, semmai qualche birra o bestemmia ma niente di più. Il black metal è in buone mani, ne sono convinto. Magari chi lo sa? Potrebbero essere quelle di Satana in persona...

Gallery

Darkend

 

   
 

Batushka

 


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