12 settembre 2018

S.Jensen con M.J.Keenan - "L'Armonia degli opposti" (tsunami ed. 2018)

Vogliamo parlare finalmente di Maynard James Keenan? Vi do un consiglio: comprate (o leggete) questo libro! Una piccola precisazione: non vi aspettate un'opera ricca di aneddoti, eccessi, violenza o groupies in perfetto stile Motley Crue o Ministry, ma un qualcosa che affronta temi come la vita e la capacità di realizzarsi nel seguire soltanto le proprie passioni e i propri istinti. Bene, una volta chiarito questo punto procediamo...
Keenan, come spero tu sappia, mio caro lettore che ti accingi a leggere questa breve recensione, è il cantante dei Tool, ma anche degli A Perfect Circle e dei Puscifer, oltre che autore o protagonista di diversi progetti, come ad esempio la famosa comparsata nei Green Jelly, gruppo demenziale autore della hit "Three little pigs". Il suo indimenticabile jingle "Not by the hair of my chinny, chin, chin" rimarrà impresso nella vita di questo cantante, dimostrandoci, fin da queste battute, la sua ecletticità ed il suo spirito di iniziativa. Ma ritorniamo sul nostro personaggio; la biografia è scritta in stile piuttosto romanzato, non certo di stampo giornalistico. La vita di Maynard è vista piuttosto come un fumetto che si dipana dalla sua infanzia, il distacco dei suoi genitori ed il suo pellegrinaggio interiore alla ricerca di se stesso, dalla vita militare fino ai suoi trasferimenti in differenti città americane. Maynard passa attraverso diversi lavori e diverse fasi della sua vita. E' un punk ribelle, completo di cresta e idee semi-sovversive. E' un geniale commesso in un negozio di animali, in cui dimostra di saperci fare con il marketing e con la vendita. E' un tuttofare nell'industria del cinema hollywoodiano. Ma, in mezzo a tutto questo, il nostro protagonista non trascura il suo lato artistico: conosce alcuni tra i più importanti musicisti nel momento, come ad esempio un ancora sconosciuto Tom Morello, oltre a gettare le basi con quelli che saranno i suoi compagni di avventura in una delle più originali band che si siano mai viste su questa faccia della Terra: i famigerati Tool.
Tuttavia queste righe non sono ancora sufficienti per spiegare la psicologia piuttosto complessa di questo personaggio. Non è amante degli eccessi più estremi, come sembrerebbe, ma piuttosto un maniaco del controllo e del comportamento, un esteta ribelle che mostra interesse per qualsiasi cosa lo stuzzichi e lo attiri. Ridurre Maynard come un solo cantante di una r'n'r band sarebbe riduttivo! Attore, performer, musicista, imprenditore, viticoltore, atleta, scrittore: Kennan è un'artista a 360°!
L'opera si prospetta piuttosto lunga, incentrata soprattutto sui suoi anni giovanili e sulla gavetta che l'artista ha dovuto subire come un vero e proprio processo iniziatico. Si inizia a parlare di musica soltanto superata decisamente la prima metà del volume. Se da una parte la biografia è scritta in maniera particolare e differente da qualsiasi altra, d'altra parte il tutto rende il libro a tratti pesante, non sicuramente tipico di una biografia di una rockstar. La parte privata e personale è narrata decisamente tramite un filtro che ci fa conoscere soltanto quello che l'autore vuole mettere in luce, tralasciando diverse sfaccettature, forse quelle più intime o magari oscure. Il fine di tutto sembra quello di illustrare la creazione del Maynard-pensiero e della Maynard-filosofia di vita, dando alla luce un artista auto-creatosi, figlio degli eventi ma anche autore del suo stesso destino.
Una biografia del genere mancava sicuramente all'appello. La mia adorazione per le opere di Keeenan trova qui diverse risposte, ma pone altrettante domande che sicuramente rimarranno irrisolte. Facciamocelo bastare, vista la maniacale cura della privacy che da sempre caratterizza questo grande poeta della nostra generazione.

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