19 settembre 2018

Voivod (Bologna, Locomotiv Club 18.09.2018)

Ci sono gruppi che non smetti mai di ascoltare nonostante gli anni passino, nuovi dischi vengano pubblicati ed il tempo scorra inesorabilmente verso il giorno in cui tutte le vecchie band, quelle che tu ascoltavi da ragazzino, spariranno dalla faccia della Terra. Ci sono quei gruppi che, nonostante si presentino in Italia a cadenza praticamente annuale, non smetterai mai di andarli a vedere, costi quello che costi, in termini di tempo e (ovviamente) denaro.
I Voivod, formazione canadese che quest'anno festeggia i 35 anni di attività, possiamo dire siano una di queste band! Formazione in continuo cambiamento (come dimenticare la morte del grande Piggy? nda), a parte il solido batterista Away, una discografia lunga, varia e corposa, milioni di chilometri macinati attraverso tutte le aree del globo in tour interminabili, un sound unico. Tutto questo ha reso i Voivod, non possiamo negarlo, una forma di culto metal.
E' trascorso soltanto un anno dalla loro ultima visita a Bologna. Niente è cambiato, se non la setlist e un imminente nuovo album in uscita... esattamente fra tre giorni ad oggi, come ha rimarcato Snake più volte nel corso del loro show. Proprio per questo motivo sono presenti in scaletta quattro pezzi tratti dal nuovo album, segno di un continum nella musica dei canadesi che non accenna a terminare, ma anzi, si rinnova tramite nuove sperimentazioni, nuovi lavori che non sono a primo ascolto affatto male.
Il Locomotiv, oggi, non è affatto pieno! L'affluenza è modesta; non tutti spendono per una band che si ripresenta a distanza di un solo anno. I Voivod non sono i Metallica, ma non per questo sono meno importanti nel panorama metal. Faccio in tempo a vedere uno dei gruppi di supporto, gli svedesi Nightrage. I ragazzi mettono cuore e anima sul palco, non mi dispiacciono ma non mi fanno nemmeno impazzire. Apprezzo il loro impegno nel tentare di conquistare un pubblico non loro, tanto da farsi valere ed ottenere nonostante la scarsa affluenza del momento in platea una discreta attenzione.
I Voivod sono tutta un'altra cosa: sanno di poter contare su un'orda di fan fedelissimi che non smette mai di seguirli nel corso di tutto questo tempo. Del resto il combo canadese incarna tutto ciò che una band dovrebbe essere in sede live. Sono fracassoni, Suonano bene. Si divertono e scherzano tra loro ed il pubblico. Sanno divertirsi e non mostrano che il loro è solo e semplicemente un lavoro portato a campare, ma una passione che li scorre nelle vene. Away è sempre sorridente, lì dietro alle pelli. Snake non perde un colpo anche perchè li ha già persi tutti: andatura dinoccolata, faccia da clown e uno sguardo che sembra quello di uno fatto di tutti gli acidi presenti in Olanda. Scherza, ringrazia il pubblico e inneggia spesso all'Italia e a Bologna.

Una buona sorpresa risulta comunque la setlist odierna, comprendente come già detto quattro pezzi dal nuovo e imminente album, ma ricca di song che provengono da quasi tutta la carriera dei Voivod. La mia preferita "The Prow" fa danzare i presenti, ma ci sono brani provenienti anche da album cosiddetti "minori", ad esempio una "Lost machine" presa da "Outer limits". Già dalla buona opener "Post Society", titletrack del loro ultimo EP, i Voivod fanno un escursus di tutta la loro storia presente e passata. Vai dunque con "Technocratic manipulators" o con "Into my hypercube", tanto per citarne alcune. Lo show non poteva che essere chiuso con l'omonima "Voivod", dove i nostri letteralmente impazziscono. Rocky si rotola sullo stage, Snake e Chewy suonano a ridosso del loro pubblico (Chewy abbandona la sua chitarra proprio in mezzo a loro, ad un certo punto dello show! nda). Si chiude con "Overreaction", per suggellare una gig pressoché perfetta, indimenticabile.
I Voivod ci mettono passione, nonostante 35 anni di attività. Tremo dal pensiero che un giorno gruppi del genere non ci siano più... L'età avanza, vero, ma la buona musica fortunatamente rimane.


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