12 novembre 2018

Taake (Bologna, Alchemica Music Club, 09.11.2018)

Black Metal, ancora una volta all'Alchemica Music Club! La bellissima location in periferia del capoluogo emiliano porta spesso diverse gemme come questa, per chi è fortunato e vive non lontano da essa. Ancora una volta devo fare i complimenti a tutto lo staff del locale in questione, anche perchè senza di questi sarebbe difficile avere a Bologna una programmazione del genere.
I Taake sono un buon gruppo di genere, anche se ultimamente è diventato più famoso per le loro vicissitudini di stampo politico piuttosto che per la propria musica. Da quando il cantante, in un loro vecchio set, si è dipinto una svastica sul petto in segno di provocazione, i Taake sono stati presi di mira dall'antifa e da tutti quelli che non sapevano proprio che fare e credono che il mondo si cambi andando a minare queste piccole e marginali realtà. Concerti annullati, proteste varie, hanno reso la vita piuttosto difficile al combo norvegese, che ha trovato diverse difficoltà ad esprimersi ed a esibirsi dal vivo in diverse location. Ultima in lista è proprio Bologna, dove un gruppo impreciso di dissidenti ha tentato, non si sa come, di protestare per la loro data nel capoluogo emiliano. I Taake intanto si sono esibiti tranquillamente a Milano e Roma, senza alcun problema. Dico subito che il concerto si è svolto con la calma più totale e con nessuna presenza di antifa o di protesta. Non si sono avuti segni di estrema destra, di nazismo o di altre genialate. Solo ottima musica!


I primi tre gruppi scorrono veloci in questa serata di profondo black. In ordine i Dewfall, i Kyterion e i Selvans si sono esibiti prima dei Taake, che hanno iniziato il loro show un po' prima di mezzanotte. Soltanto i Selvans (dio etrusco dei boschi. nda), tra i gruppi di apertura, mi hanno positivamente colpito sia per la musica, sia per la loro presenza scenica. Buone songs e decisamente convincenti.

I Taake irrompono sul set con un impatto decisamente brutale. Raro vedere all'Alchemica un mosh del genere e un gruppo che sembra spaccare il set. Il loro cantante, Hoest, nonché unico membro effettivo della band, tra una sorsata di vino e l'altra in ogni canzone, è una forza della natura: una sorta di demone pelato con il viso completamente dipinto di bianco e nero sputato da qualche inferno scandinavo. Oltre ad una musica robusta e tosta, i Taake hanno il pregio di aizzare in maniera positiva la folla, che non si risparmia certo davanti ai propri beniamini. In prima fila si inizia a stare stretti; fortunatamente mi trovo proprio davanti al chitarrista in prima fila, al riparo da tutto. Non conosco molto bene il loro repertorio, piuttosto sono sempre stato curioso di vederli in sede live. Lo ammetto: i Taake mi hanno davvero impressionato.

Anche se i miei generi preferiti sono tutt'altri, ho scoperto come nel black metal ci siano band davvero valide e propositive. Non mancherò di rivedere il combo norvegese, nel caso in cui ritornassero dalle mie parti.

Nessun commento:

Posta un commento

Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!