15 dicembre 2018

Reinhard Kleist - "Nick Cave - Mercy on me" (bao publishing 2017)

C'è sempre una domanda, sempre la stessa, che mi viene rivolta periodicamente da chi mi conosce bene, ma anche da quelle persone che conosco appena e apprendono a quanti e quali concerti vada nel corso dell'anno: "Qual'è stato il miglior concerto che hai visto?". Un quesito non facile. Sono tanti, troppi, e diversi di questi mi legano a qualcosa. Però la mia conclusione è sempre la stessa: "Nick Cave, comunque, lo devi vedere... almeno una volta nella vita". Ho potuto vedere Nick Cave dal vivo soltanto una volta, vero, ma è stato folgorante! Pochi musicisti sono come lui sopra un palco e nemmeno se ascolti tutte le sue opere riesci a immaginarti come possa essere lui durante uno show.
Mi trovo a leggere questo fumetto, una graphic novel, scritta da un certo Reinhard Kleist, uno che ha già scritto in questo modo la biografia di Johnny Cash e del "Che" (davvero un ottimo connubio, non c'è che dire. nda). Questo fumetto è fantastico, non soltanto per come è disegnato, per come è narrata la storia di un artista tormentato e visionario, unico del suo genere. Ma, soprattutto, perchè i disegni sembrano uscire fuori dalla mente dello stesso Nick Cave.
Di che si tratta? Il libro analizza e descrive la vita del musicista australiano, dalla sua infanzia fino alla ricerca di se stesso attraverso Londra, Berlino, il Brasile. Ma non seguendo un semplice filo conduttore. La graphic novel si dipana seguendo un flusso di coscienza interno del soggetto in questione, mischiando parti biografiche, canzoni, personaggi delle stesse canzoni e una realtà virtuale che sembra partorita dalla mente dello stesso Cave. Si va dunque dai suoi primi esordi con i Boys next doors, fino ai Birthday Party, al punk e ai Bad Seeds, passando per la sua dipendenza dalle droghe e il suo amore per Anita. Cave non è un personaggio facile da interpretare. Le sue visione sono perfettamente disegnate dal tedesco Kleist tanto da sembrare uscite da un romanzo in acido di Proust. A volte seguire il filo della narrazione risulta difficile, soprattutto quando non si capisce dove finisce la realtà ed inizia la fantasia, dove le canzoni di Cave ed i suoi racconti si fondono con la sua vita o ne fanno parte di essa. Ma perdersi in questo mare è affascinante, tanto che la novel me la sono divorata in poche ore, tutta in un boccone. Ovviamente, per capirla completamente, una discreta conoscenza di Cave e delle sue canzoni aiuta. Ma quest'opera risulterà godibile anche a quei neofiti che si armeranno di pazienza, tanta pazienza, per andare avanti pagina dopo pagina, guardare e leggere.
Finito questo, vi verrà voglia di mettere su qualcosa di Cave: "Tupelo", Red Right Hand", "Hallelujah", "King Ink". E bervi un sorso di whiskey...
Andrò a recuperare le altre opere di Kleist, questo è sicuro!

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