14 giugno 2019

Tool + The Smashing Pumpkins (Firenze, Visarno Arena 13.06.2019)


Anche quest'anno, purtroppo, non ho potuto esimermi dall'andare al consueto appuntamento con Firenze Rocks. Perchè purtroppo? Come forse ho già sottolineato in qualche post degli anni passati, e qui lo rimarco ancora una volta, non amo di certo la location fiorentina per tutta una lunga serie di motivi. Vediamo di elencare gli aspetti positivi e negativi della giornata di ieri, iniziando ovviamente da quelli negativi.

Posizione della location: l'arena si trova praticamente in città, cosa che rende difficoltoso il parcheggio, anche se d'altro canto la si può raggiungere tranquillamente a piedi dalla stazione. Totale assenza di ombra. Area Pit enorme, sempre più estesa e ovviamente costosa; oltretutto quest'anno si è allargata l'area vip per super-ricconi. Soltanto un idiota, o un fan di Vasco, va a Firenze senza il pit per non vedere assolutamente nulla, tranne i maxischermi. Ma si sa, l'importante è partecipare! Presenza dei tanto odiati token, che quest'anno ho evitato come la peste. Mi hanno detto che l'ordine minimo era di 16 euro, con la birra a 7 euro (per non parlare dell'acqua)! Sempre più caro. Oltretutto le file sono sempre impressionanti, per non parlare di quelle dei bagni, a meno che non usi quelli a pagamento (con i token!). L'arena è enorme, ma offre una sensazione di totale disagio che è difficile togliersi di dosso una volta che si é dentro. Certo che, una volta che sei andato a vedere i Rammstein all'estero e hai potuto constatare come si organizza un evento, è difficile ritornare alle vecchie abitudini italiane...

Aspetti positivi: le band! La prima giornata è forse la migliore, senza togliere niente ad Eddie Vedder, riproposto con la stessa formula a distanza di due anni, ed ai mitici The Cure. Il festival diventa sempre meno rock, anche se in Italia questa parola non ha alcun significato.
Avrei voluto vedere gli Skindred, ma abbiamo perso tempo a gozzovigliare prima dell'evento, dunque siamo entrati in tempo per vedere i Pumpkins. Fortunatamente, mi sono perso i Dream Theater! E' pieno giorno, quando Billy Corgan e soci salgono su un palco inondato dal sole, dove capeggiano enormi bambole matrioska (o che cosa sarebbero?) gonfiabili. Si parte lentamente, anche se l'opener è "Siva". Ho già visto Billy nella sua ultima visita a Bologna, dopo un concerto favoloso di ben tre ore. Questo set sarà dunque piuttosto rimaneggiato, anche rispetto alle altre date europee dove la setlist era più nutrita. Billy e soci fanno comunque un grande show, anche grazie ad alcune delle loro hit di successo. "Bullet..." e "Zero" fanno esplodere l'arena, come anche "Ava Adore", "Disarm", "Cherub rock" e la cover di "Wish you were here" dei Pink Floyd. Si sentirà però l'assenza di canzoni come "Tonight..." o "Today", tagliate per motivi di tempo. Peccato, perchè la band merita davvero ed è capitanata da un grandissimo frontman con la sua voce inconfondibile. Non mi soffermo più di tanto su di loro, anche perchè l'attesa, vogliamo dirlo, è tutta per i Tool.

Sto aspettando da vent'anni questo momento! La band di Maynard non è certo famosa per il numero di concerti, soprattutto in Europa, che tiene in tutti questi anni di quasi totale silenzio. Un disco nuovo, finalmente, si intravede all'orizzonte, tanto che il combo americano ce ne da subito un piccolo assaggio.
Ma veniamo al set: minimale, ricco di colori e laser come sempre. Quattro maxischermi rettangolari stanno dietro le spalle della band, sovrastati da un'enorme stella a sette punte. Altri due maxischermi sono posizionati lateralmente al palco, ma come al solito non inquadreranno mai la band, occupati a trasmettere le consuete immagini oniriche e visionarie per cui sono famosi gli stessi Tool. Sul palco la disposizione è la medesima: Adam e Justin davanti ai due lati, in fondo Danny alla batteria e il solito evanescente Maynard al suo fianco. Come sempre il cantante dei Tool rimane sullo sfondo per tutto il concerto, mai inquadrato ma visibile in controluce con il suo crestone enorme in testa e i suoi movimenti che lo fanno sembrare un granchio.

Setlist ineccepibile, anche se rimpiango l'assenza della mia adorata "Sober". Si parte con "Aenema", favolosa, per proseguire con "The pot". Si continua con "Parabola" e due nuove e lunghe song, che di primo acchito non inseriscono niente di nuovo nel complicato panorama dei Tool. Tra queste, la presenza di "Schism". I suoni sono perfetti! Sembra di trovarsi davanti ad un'orchestra uscita da qualche film di fantascienza, ma sono soltanto in quattro. Il numero delle canzoni è esiguo, anche perchè si sa, sono piuttosto lunghe e i membri della band tirano il fiato soltanto per poco. Arrivano "Jambi", "Forty six & 2" e la stupenda "Vicarious". La scenografia è ridotta ai soliti effetti laser già utilizzati nei loro concerti passati, che però risulta molto suggestiva ed in linea alla loro proposta musicale. Chiude, senza tanti fronzoli, la mia adorata "Stinkfist"... e l'attesa di vent'anni si completa in solo un'ora e mezza di concerto.
A parte le band, avrei voluto fosse l'ultima volta al Firenze Rocks. Ed invece, tra due giorni, sarò di nuovo qui, stavolta per i The Cure.


Setlist Tool

Ænema
The Pot
Parabola
Descending
Schism
Invincible
Sweat
Jambi
46+2
Vicarious
Stinkfist

Setlist The Smashing Pumpkins
Siva
Zero
Solara
Knights of Malta
Eye
Bullet With Butterfly Wings
Tiberius
Glow
Disarm
Superchrist
Ava Adore
1979
Cherub Rock
To Sheila
Wish U Were Here
The Aeroplane Flight High

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