29 agosto 2013

Nine Inch Nails + Tomahawk (Milano, Forum 28.08.2013)

Siamo arrivati al concerto più importante della stagione! Stasera al Forum di Assago si esibiscono due potenze del rock: Mike Patton insieme ai suoi Tomahawk (ennesimo progetto del cantante dei mitici Faith no More) e Trent Reznor, one man band dei Nine Inch Nails, uno dei miei gruppi preferiti in assoluto! Dopo aver scartato diverse soluzioni per raggiungere il luogo del concerto, ho optato per la soluzione più semplice: andarci da solo con la mia fedele macchina e sobbarcarmi tutti i km di andata e ritorno. Impresa non certo felice, ma sicuramente la più affidabile. Arrivo a un buon orario e riesco a prendermi le prime file, conscio che sarà sicuramente un massacro...

"Signore e Signori, benvenuti al Mediolanum Forum. Siete pregati di non fumare, e di non fare un cazzo.” (MikePatton)

Puntualissimo alle 20, un suono di tamburi annuncia l'arrivo dei Tomahawk: seri, composti, capitanati da un Mike Patton impomatato con camicia rossa. Il suo italiano è sempre impeccabile e ironico, la sua voce sempre più graffiante. Ad ogni modo per me rimane ancora oggi uno dei più grandi singer del panorama mondiale: la sua bravura è quella di passare tra diverse vocalità senza alcuno sforzo, che sia growl, parlato o acuto. I Tomahawk comunque ci regalano un set generoso, meriterebbero decisamente una platea tutta per loro e molte più attenzioni. Patton è un grande, riesce tranquillamente a reggere tutto lo show sulle sue spalle. Dopo un'esibizione di tre quarti d'ora ci lasciano con i saluti, con un "Forza Milan, forza Balotelli" dell'istrionico cantante.


Passa quasi una mezz'ora, l'attesa è finita! Un tecnico, ancora a luci accese, porta davanti al microfono una macchina-campionatore e subito dopo entra lui: Trent Reznor. Un breve saluto con la mano e subito attacca con la nuova "Copy of A". Piano piano entrano i suoi compagni di band, accompagnati dai loro strumenti elettronici e basi. Solo verso la fine della canzone le luci si spengono e inizia il loro massiccio set di luci. "Sanctified" è la prossima. I tecnici intanto, dopo e durante ogni canzone, rimodellano il set spostando dei pannelli enormi che, in differenti posizioni, creano un effetto di luci e di scena decisamente affascinante. Reznor inizia a scaldarsi e a percuotere il suo microfono. Non sta un attimo fermo. Mostra al pubblico i suoi profili migliori e non smette di urlarci dentro. Intanto sotto di lui si scatena il mosh più perso: un misto tra slam dancing e danza. I brani del nuovo album, disponibile a breve ma già presente in rete, si fondono bene con la sua vecchia produzione. Non mancano le cover a sorpresa, o quasi, come una "I'm afraid of americans" di Bowie. I vecchi brani rimangono comunque inossidabili: "Terrible lie", "The wretched", "Gave up" e i bellissimi effetti computerizzati presenti su "Closer". Il set ha una flessione nel mezzo, ritornando ad ambienti più tranquilli con Reznor al piano. La platea riesplode sui suoi pezzi più tirati: "Wish", "Survivalism", "Only", "The hand that feeds" e la sorpresa "The good soldier". Chiude la prepotente "Head like a hole", immancabile. Non passano neanche 5 minuti che Trent Reznor torna sul set e, accompagnato da uno schermo di immagini alle sue spalle, esegue la bellissima "Hurt", una delle più grandi song mai scritta da mente umana. Le luci si riaccendono, tutto è finito. Un grande show, forse uno dei migliori dell'annata in corso. Ma da un gruppo come i NIN non mi aspetto niente di diverso. Si ritorna verso Modena, orsù....

Setlist NIN:





Setlist TOMAHAWK:

God Hates a Coward
Mayday
Oddfellows
POP 1
Rape This Day
Flashback
Birdsong
Point and Click

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