31 marzo 2014

Afterhours (Roma, Orion 28.03.2014)


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... ed eccoci al primo concerto del 2014; vista la momentanea assenza di date in Sardegna degli Afterhours per pubblicizzare la riedizione del loro grande album "Hai paura del buio?", ho dovuto fare una trasferta obbligatoria in continente, precisamente all'Orion di Ciampino, a pochi passi dall'aeroporto omonimo, per potermi "gustare" un set costituito interamente dalla proposizione dal vivo dell'intero cd menzionato in precedenza. Mi solleticava il fatto non solo che sarebbero state riproposte canzoni non suonate in sede live da tempo, come "Rapace", "Elymania" o "Punto G" ma anche quelle meno battute dal gruppo, come "Questo pazzo mondo di tasse", "Veleno", "Come vorrei". Provvisto di un'ottima compagnia, mi reco per la prima volta all'Orion di Ciampino, cittadina a pochi minuti da Roma. La location è piuttosto piccola; il locale sembra (e sicuramente lo è) una mini discoteca con un palco non molto grande piazzato su un lato della pista da ballo. Curiosa la scelta di suonare in uno spazio così angusto: avrebbero sicuramente potuto scegliersi un posto più capiente vista la grande richiesta di biglietti esercitata dal pubblico per vedere la data romana del tour. Un sicuro vantaggio è stato comunque quello di vedere uno show più intimo e a grandezza d'uomo come solo un piccolo club sa dare.

Si inizia alle 22 esatte. Le prime note dell'intro "Hai paura del buio" introducono la mitica "1.9.9.6" con la sua immancabile bestemmia iniziale. Agnelli e soci entrano, suonano e non calcolano il pubblico per almeno 5 o 6 canzoni, dove finalmente iniziano a scaldarsi sul serio. C'è da dire che la setlist, incentrata sull'intero HPDB, è davvero granitica: già dalla seconda "Male di miele" il pubblico si scalda e accenna un sicuro mosh davanti al palco. Seguono a ruota "Rapace", "Elymania", "Pelle" e "Dea"... bellissime! Non c'è alcun dubbio che il meglio dell'album sta nelle prime canzoni, ma anche il resto di certo non scherza. Oltre alle più gettonate "Lasciami leccare l'adrenalina" o "Voglio una pelle splendida" c'è spazio per le meno blasonate "Come vorrei", "Veleno" (in cui Agnelli incita per la prima volta il pubblico a cantare) o "Senza finestra". Da segnalare le maschere di Pluto (o Pippo?) indossate su "Terrorswing". Dopo 19 pezzi si chiude l'intera esibizione del cd, si passa dunque con la seconda parte.

Dopo una pausa, gli Afterhours tornano sul palco indossando abiti femminili piuttosto buffi: è tempo di rivendicare i primi momenti della loro carriera attraverso l'esibizione di 3 pezzi tratti da "Germi", il loro primo lavoro cantato in italiano. Da segnalare il ripescaggio di "Plastilina", anche se il sottoscritto avrebbe sicuramente gradito l'aggiunta di qualche altro pezzo, "Strategie" su tutte! Agnelli presenta la band alla folla, femminilizzando i loro nomi e rimarcando di essere "un gruppo di coglioni!".

Dopo questo, si arriva alla terza parte dello show. Manuel Agnelli chiede l'attenzione del pubblico per leggere un passo di Edward Bond in solidarietà agli occupanti dell’Angelo Mai di Roma, con il favore di tutto il pubblico. Cambiati d'abito, si riparte con 4 pezzi tratti dal nuovo "Padania". Pur non essendo certo un cd molto bello secondo il parere di chi scrive, devo dire che dal vivo i pezzi suonano meglio, anche se non reggono il paragone con il materiale più vecchio. Il pubblico sembra comunque gradire, accompagnando il frontman del gruppo cantando a squarciagola tutti i pezzi, soprattutto su "Costruire per distruggere".

Siamo alla fine dello show. Il gruppo sale per l'ultima volta sul palco ed esegue la rara "Televisione", tratta dall'EP "La gente sta male". Ringraziamenti e saluti, si torna tutti a casa. Inutile dire che lo show è stato impeccabile, grazie soprattutto ad una setlist davvero unica. Ovviamente non c'è stata nessuna sorpresa a livello di song rispetto alle date precedenti del tour in questione. Gli Afterhours, notizia di oggi, riprenderanno il tour questa estate in giro per la penisola (ma non in Sardegna, per ora).

Setlist

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