Non è la prima volta che vedo dal vivo Flint e soci, ma è sempre difficile abituarsi alla bolgia che si forma durante un concerto dei The Prodigy! Il gruppo inglese, autore dal 1990 di una musica elettronica che ha saputo ispirare centinaia, se non milioni, di band che sono venute dopo di loro, è stato autore ancora una volta di una performance sopra le righe. Oltretutto è la prima volta che mi capita di assistere a un evento del genere in una location definita da molti come una delle più belle e soprattutto spaziose del suolo italico, Campovolo, per molti nota purtroppo soltanto come sede abituale di un concerto tenuto annualmente da uno dei più grandi ciarlatani della "musica" italiana (devo dire anche di chi si tratta?). Alla fine ho scoperto che lo spazio utilizzato non è proprio quello, ma gli è molto vicino...Arrivo a Reggio Emilia abbastanza facilmente, scoprendo oltretutto che la piccola arena del concerto si trova all'interno del FestaReggio, sorta di sagra cittadina abbastanza classica, nemmeno tanto piccola. Il gruppo di spalla, ovvero il nostrano Salmo, ha iniziato da poco. Lo ignoro completamente, visto che la sua proposta musicale fa sanguinare copiosamente le mie orecchie, e mi dedico ad una delle mie attività preferite pre-concerto: lo street food. Una volta finita la lagna che proviene da sopra il palco, mi preparo per la battaglia, perché i Prodigy, dal vivo, sono un vero e proprio massacro!
Il palco non è tanto grande, il mixer è decisamente troppo vicino tanto da far sembrare l'arena più piccola di quella che è. Ma non importa: Maxim e Flint entrano sul palco, salutano, e attaccano "Breath". La folla inizia ad agitarsi. Come nello storico concerto a cui ho assistito diversi anni fa allo Sherwood Festival, il movimento del pubblico è un vero e proprio mosh in perfetto stile metal. Se non si sta molto attenti si rischia di prendere soltanto colpi... La seconda è "Nasty", nuovo singolo dell'ultimo album "The day is my enemy", su cui è incentrato la maggior parte dello show. Le nuove canzoni si amalgamano bene al vecchio materiale: "Omen", grandissima, non sfigura insieme ad una recente "Wild frontier". "Firestarter" è feroce, ma è un pò tutto il circo dei Prodigy che funziona. Mi faccio largo in mezzo alla folla ed arrivo quasi subito in seconda fila. Meglio stare schiacciato e godere di una buona visuale che stare qualche fila più indietro, con la folla in pieno delirio. Maxim e Flint si agitano come al solito: mascherina bianca per Maxim, Flint invece con l'immancabile canotta bianca. I subwoofer ci spaccano le orecchie: ogni sferzata di bassi è una vera e propria mazzata sulle gengive. Arriva anche il turno di "Smack my bitch up", singolo di grande successo della band, richiesto a gran voce dalla folla. Lì la situazione si fa davvero pesante. Si pesta ancora di più! Qualcuno avrà sicuramente perso il labbro, oltre ai soliti cellulari, scarpe, portafogli, chiavi che di solito si perdono durante una bolgia simile.
Ultimi tre bis e si chiudono le danze. Siamo sudati, stanchi ma felici. La folla prova a recuperare il materiale perso per strada ("Di chi è questo cellulare rosso?"). Meglio cambiarsi la maglia, fradicia di diecimila sudori, compreso il mio!
Si torna a casa: ci sono altri 140 chilometri da affrontare...
Setlist:
Breathe
Nasty
Omen
Wild Frontier
Firestarter
Roadblox
Rok-Weiler
The Day Is My Enemy
Voodoo People
Get Your Fight On
Run With the Wolves
Invaders Must Die
Medicine
Smack My Bitch Up
Encore:
Their Law
Wall of Death
Take Me to the Hospital
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