C'è un gruppo heavy metal di quelli davvero tosti, autore di buone canzoni, un look decisamente accattivante, di sicuro impatto in sede live... Avrete già capito, dal titolo di questo post, che sto parlando dei Machine Head! Ma perchè questa strana introduzione alla recensione del bellissimo show di ieri sera? Forse soltanto per scusarmi del fatto che al sottoscritto i MH non lo hanno mai davvero preso! Che dire: ci ho messo tutta la mia buona volontà per farmeli piacere sul serio. Le belle parole che ho speso all'inizio di queste quattro righe sono vere, le penso in tutta la mia onestà. Ma allora che cosa c'è che non va nel gruppo di Robb Flynn? Credo nulla, semplicemente fra me e loro non è mai scattata quella chimica che esiste quando uno/a si innamora di qualcuno o qualcosa.
Avevo già visto il suddetto gruppo qualche anno fa a Udine come spalla dei Metallica, tour dell'anniversario del famigerato black album. Quella volta è stata una fugace apparizione in uno stadio... Questa volta è stato molto, molto diverso!
Le premesse per un grande show ci sono tutte: setlist ammiccante nuovi e vecchi lavori, uno show della durata di quasi due ore e mezza, la certezza che quando si va ad un concerto del genere l'impatto è piuttosto diverso rispetto ad uno show di Baglioni. I Machine Head mantengono tutte le promesse fatte! Alle 22, puntuali, si parte! L'intro di "Diary of a madman" apre un set convincente sotto tutti i punti di vista. Flynn e soci, strumenti in mano, salgono sul palco e attaccano "Imperium". Il mosh è cosa buona e giusta... e si protrarrà per tutta la durata del concerto con tutte le sue varianti: wall of death, circle pit, etc. La setlist, di 21 pezzi, spazia da tutti i lavori della band; difficile deludere i fan, anche quelli più esigenti. I Machine Head stasera sono in forma e regalano al loro pubblico una strepitosa performance. Robb vomita parole sul microfono, interagisce con il suo pubblico e macina riff in continuazione. Sono poche le pause che si concedono, talvolta soltanto per dare spazio a qualche intro, scandite dal classico urlo della folla "machine fuckin' head". Ne è passata acqua dai ponti, lontano 1992, da quando la band ha iniziato a calcare i palchi di ogni dove. Lo stesso Flynn si autocelebra spesso nel corso del set; nonostante qualche cambio di formazione, i MH sono ancora qui, decisamente in forma.
Le premesse per un grande show ci sono tutte: setlist ammiccante nuovi e vecchi lavori, uno show della durata di quasi due ore e mezza, la certezza che quando si va ad un concerto del genere l'impatto è piuttosto diverso rispetto ad uno show di Baglioni. I Machine Head mantengono tutte le promesse fatte! Alle 22, puntuali, si parte! L'intro di "Diary of a madman" apre un set convincente sotto tutti i punti di vista. Flynn e soci, strumenti in mano, salgono sul palco e attaccano "Imperium". Il mosh è cosa buona e giusta... e si protrarrà per tutta la durata del concerto con tutte le sue varianti: wall of death, circle pit, etc. La setlist, di 21 pezzi, spazia da tutti i lavori della band; difficile deludere i fan, anche quelli più esigenti. I Machine Head stasera sono in forma e regalano al loro pubblico una strepitosa performance. Robb vomita parole sul microfono, interagisce con il suo pubblico e macina riff in continuazione. Sono poche le pause che si concedono, talvolta soltanto per dare spazio a qualche intro, scandite dal classico urlo della folla "machine fuckin' head". Ne è passata acqua dai ponti, lontano 1992, da quando la band ha iniziato a calcare i palchi di ogni dove. Lo stesso Flynn si autocelebra spesso nel corso del set; nonostante qualche cambio di formazione, i MH sono ancora qui, decisamente in forma.
Non c'è attimo di tregua: le due ore passano inesorabili. "Davidian", "Old" (finalmente!) e "Halo" ci portano nel passato, lasciandoci la certezza di avere assistito ad un grande evento. Bravi MH, ve lo dice un vostro (quasi) fan!
P.S: sembra strano, ma il primo plettro della stagione l'ho preso qui. Forse sto invecchiando...
Setlist:
Diary of a Madman (Ozzy Osbourne song)
Imperium
Beautiful Mourning
Now We Die
Bite the Bullet
Locust
From This Day
Ten Ton Hammer
This Is the End
Seasons Wither
The Blood, the Sweat, the Tears
Crashing Around You (followed by Demmel solo)
Darkness Within
Declaration
Bulldozer
Killers & Kings
Davidian
Descend the Shades of Night
Now I Lay Thee Down
Aesthetics of Hate
Game Over
Old
Halo
Nessun commento:
Posta un commento
Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!