14 novembre 2017

L.A.Guns (Marghera, Teatro Aurora 12.11.2017)

Quanto tempo è passato da quando Phil Lewis, orfano di Tracii Guns, aveva suonato al Legend 54 di Milano davanti a... nessuno? Mi trovavo a Milano per caso, più di 10 anni fa, e la decimata formazione degli L.A.Guns di quel periodo aveva fissato una data nel piccolo locale milanese, praticamente vuoto, in un concerto che ricordo come il più triste in assoluto. Nonostante la scarsissima affluenza, Phil e soci avevano fatto uno show discreto, soltanto per premiare i pochi fan che erano venuti a vederli nonostante tutto. E' passato davvero tanto tempo da quando Phil, proprio su quel palco, mandava a quel paese il suo ex compagno di scuderia, Tracii Guns, senza usare mezzi termini. Ma il tempo, si sa, fa miracoli. Guardate gli stessi cuginetti, tali Guns n'Roses...
Gli L.A.Guns hanno avuto una carriera piuttosto disastrata, nonostante siano una delle band pilastro del glam metal anni'80 californiano. Famosi per aver avuto allo stato embrionale in formazione un tale di nome Axl Rose, ma anche perchè gli stessi elementi dei GNR hanno ruotato in un remoto passato all'interno di questa stessa band, riuscirono ad avere comunque un discreto successo grazie ai loro primi album, piuttosto validi e degni di nota (si calcola che abbiano venduto più di 10 milioni di dischi in tutto il mondo). Ma il tempo non è stato affatto clemente con loro, salvo riprovarci quest'anno dopo un'improvvisa pace tra i loro due storici leader, Phil e Tracii.
Ci troviamo qui, durante il tour europeo che segna la rinascita artistica degli L.A.Guns. La band statunitense ha siglato diverse date nel nostro paese, tra cui quella in cui mi sono recato io, in una domenica fredda e piovosa. La location è un ex piccolo cinema adibito a teatrino, l'Aurora, alle porte di Marghera, Venezia. Strana location, sono d'accordo, se non fosse che il concerto fa parte di un progetto di beneficenza organizzato da una autorità locale. La presenza degli L.A.Guns fa da trascinatore per il Rock against Deseases, un mini festival comprendente alcune band italiane, i Guns e il loro gruppo europeo di supporto, gli Stone Trigger. L'affluenza non è molta. Arrivo proprio durante il set dei Wardogs, band tributo italiana dei Ramones. Li avevo già visti all'opera a Sassari come band di Marky Ramone, ricordate? Pochi pezzi, sempre con quello stile punk inconfondibile che è diventato un marchio di fabbrica in tutto il mondo. I Ramones li si può solo adorare. Punto. Salto il gruppo successivo per farmi due birre e ritorno giusto per gli Stone Trigger.
Il loro concerto inizia male, tanto che il cantante rimane piuttosto spazientito. Alcuni microfoni sullo stage non funzionano... e continueranno a non funzionare per tutta la durata della gig. Il singer non si lascia comunque intimidire, richiama il pubblico davanti a se (siamo dentro un cinema, dunque davanti allo stage ci sono le file di poltroncine. nda) ed inizia a fare del vero rock'n'roll. La folla si scalda, forse rapita dall'entusiasmo e dalla voglia di fare del frontman degli ST. La loro proposta non è poi questo granchè, ma solo il fatto che abbiano provato a trascinare con ogni mezzo la folla la dice lunga sulla loro attitudine. Dal canto mio, mi piazzo sulla destra, proprio dove si metterà fra non molto Tracii Guns. Dopo un'invasione in platea del loro esagitato singer, gli Stone Trigger ci lasciano, consci del fatto che sono riusciti a ribaltare una situazione a loro inizialmente sfavorevole. Tocca ora ai Guns, quelli minori, salire sul piccolo palco del Teatro Aurora...
Phil Lewis è sempre come me lo ricordo, ma anche Tracii è in forma! Ho già detto che i primi album della band sono ottimi. Meno male che la setlist, salvo pochissimi pezzi del loro ultimo lavoro, è incentrata proprio su questi. Si parte con "The Devil made me do it", proprio dal loro ultimo lavoro, ma si passa subito ai grandi classici con "Electric Gypsy" e "Bitch is back" dal loro primo album. Anche qualche song da "Hollywood Vampires" è presente, come "Over the edge". Phil è sempre il solito: si sbatte poco, cammina in punta di piedi come se non volesse spettinarsi i capelli. Tracii invece ci va più duro e regala diversi assoli di chitarra, rappresentando la parte più sporca del r'n'r. Una cover di "Purple rain" di Prince fa capolino nel set cantata da Michael Grant, secondo chitarrista della band. Il finale però è tutto dal loro album migliore, quel "Cocked & Loaded" che rappresenta l'apice della loro carriera. Vai con "Ballad of Jayne", cantata dalla band seduta in fila sulla pedana della batteria, per poi chiudere con il classico dei classici, "Rip and Tear".
Vedere gli L.A.Guns mi è piaciuto, più per vedere quei due vecchi leoni di Phil e Tracii insieme che per altro. Ok! Grande band, grande passato, ma da questi gruppi si vuole sempre qualcosa di più. La trasferta nel veneziano ha dato i suoi buoni frutti; chiudo così una settimana di concerti intensa, in attesa di riprendere... sabato prossimo!

Gallery

Wardogs


 Stone Trigger

 

 L.A.Guns


 
 

Setlist L.A.Guns

  Diary of a Madman
The Devil Made Me Do It
Electric Gypsy
Over the Edge
Bitch Is Back
Sex Action
The Flood's the Fault of the Rain
Speed
One More Reason
Kiss My Love Goodbye
Purple Rain (Michael Grant on vocals)
Malaria
Guitar Solo (with "Hells Bells" snippet as outro)
Never Enough
The Ballad of Jayne
Rip and Tear

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