10 dicembre 2018

Clutch + The Picturebooks (Warsaw PL, Klub Proxima 07.12.2018)

Piccola vacanza in Polonia, precisamente a Varsavia. Per chi mi conosce, sa bene che la prima cosa che controllo una volta che mi organizzo un viaggio è l'eventuale presenza di un concerto, in modo da dare un senso in più alla mia trasferta. Ad un primo controllo non avevo trovato niente di interessante, sennonché un certo cugino mi ha dato la solita dritta per indirizzarmi verso un gruppo decisamente degno di attenzioni: gli americani Clutch. Ho pochi giorni per documentarmi, ma il tempo che ho speso per ascoltare parte della loro discografia non è andato perso. Piccolo problema: la data risulta sold out, ma grazie a Facebook e ad una locale fanciulla sono riuscito, poco prima della mia partenza, a procurarmi un biglietto. Ecco che la mia trasferta polacca ha acquistato un nuovo senso: un concerto in Polonia non è cosa di tutti i giorni. Perchè non approfittarne? Mi reco così presso il Proxima Klub, locale piuttosto interessante non molto distante dal centro della capitale polacca. Sono stupito nel constatare, una volta entrato dentro, che l'acustica e la climatizzazione del locale è assolutamente perfetta. Anche se siamo in una data sold out, il locale non risulta essere la classica stalla da allevamento intensivo che si trova in questo tipo di location italiane. Molto bene...


Gli Octopussy sono il primo gruppo in apertura, ma anche se il loro r'n'r è discreto, non posso proprio dire che mi piacciano. Tutt'altra impressione mi ha dato lo show dei successivi The Picturebooks, una band di due soli membri che hanno letteralmente rapito la folla.

Bastano un cantante-chitarrista e un percussionista (non batterista, occhio!) per fare un grande show piuttosto pesante. Il percussionista batte come un dannato sui suoi tamburi, andando a costruire un groove piuttosto particolare con il suo compagno di band. I due eseguono un bellissimo show, supportati da una folla convinta. Ci sono quei momenti di uno show in cui uno scopre una band che potrebbe piacergli: questo è decisamente uno di quelli! Non posso fare a meno di comprare, una volta concluso lo show, il loro ultimo LP, facendolo autografare dai due protagonisti e scambiandoci due chiacchiere (uno di loro, ovviamente, ha chiare origini italiane... di Pordenone!).

Ok, vada per i Clutch! Mi appollaio sopra una panchina laterale in modo da avere una perfetta visione dello show. I Clutch sono trascinanti, con il loro rock particolare figlio di sottogeneri come stoner, funky, blues, southern e a volte un pizzico di Monster Magnet. Il loro barbuto cantante, Neil Fallon, è un autentico mattatore. Ci vuole poco per farmi convincere dai Clutch, anche perchè i loro pezzi hanno quel groove trascinante che sa di vecchio. Riconosco tutta una serie di pezzi che ho imparato in pochi giorni, come "Sucker for the witch", "X-Ray visions" o la mia favorita "Firebirds". Bei pezzi! La folla polacca mi ha ben impressionato: non freddi come gli Svizzeri o i Danesi, ma capaci di mantenere un mosh pressoché costante per tutta la durata dello show. Vedere il locale pieno con un solo colpo d'occhio mi ha fatto sentire come partecipe di qualcosa d'importante. Il mio primo show in terra polacca... e chi se lo dimentica?
Lo show si chiude con la trascinantissima "Electric Worry" (bang bang bang bang... vamonos vamonos!) e da "The Mob goes wild", dove la platea da il meglio di sè. Una grande accoglienza, dovuta a questo gruppo americano che sa come trascinare i suoi fan. Mi viene in mente che quasi sicuramente non riuscirò a presenziare alla data italiana, ovviamente nella solita Milano. Peccato...
Se questo è, molto probabilmente, l'ultimo concerto dell'anno, non potevo chiedere di meglio!

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