12 luglio 2019

Greta Van Fleet (Bologna, Arena Parco Nord 10.07.2019)

Un altro giorno al Bologna Sonic Park! Dopo il bollente concerto degli Slipknot di qualche settimana fa, questa volta ospita la prima data in Italia di uno dei fenomeni musicali del momento: i Greta Van Fleet. Il festival bolognese, fino ad oggi, ha ospitato tutta una serie di eventi di diverso genere (Subsonica, Skunk Anansie), facendo finalmente rinascere quell'Arena Parco Nord che a poco a poco è diventata una delle location più interessanti di tutta Italia, almeno per quanto riguarda i concerti estivi. Oggi è forse uno dei giorni più importanti poichè, visto il posticipo della prima data invernale a Milano dei Greta, l'Arena ospita la loro effettiva prima discesa della loro carriera in terra italica. La folla è numerosa, tanto che viene da chiedersi come sia possibile che tutta questa gente ascolti musica rock in Italia. Numerose domande, qualche dubbia risposta. Resta il fatto che i Greta hanno avuto un enorme successo, incanalando uno show piuttosto gradito sotto tutti i punti di vista.
Il mio arrivo in Arena non è certo uno dei migliori: hanno chiuso il parcheggio principale, tanto da essere costretto a trovare un luogo di fortuna per lasciare l'auto, fortunatamente non così eccessivamente lontano dall'entrata principale. La location non è cambiata da qualche settimana fa, anche se ovviamente non c'è più quel caldo infernale che ha reso epica la data degli Slipknot già recensita in un mio post precedente.
Curiosità: il pit è libero, nel senso che chi arriva si fa mettere il bracciale distintivo, proprio per evitare di non riempirla eccessivamente. Peccato che non molti abbiano capito come effettivamente funzioni la cosa, limitandosi a rimanere oltre le barriere del pit e ad osservare inebetiti lo stage da lontano. Strano popolo gli italiani! Mi limito a farmi due birre, tutte in una volta e rigidamente seguendo la politica "plastic free" dell'arena e mi posiziono proprio all'interno del pit stesso, nonostante sia arrivato proprio a ridosso dell'esibizione del gruppo di apertura, The Hunna.
Riguardo a questi, beh, sono semplicemente inguardabili! Non sopporto la loro musica, la loro attitudine e nemmeno i loro tatuaggi. Non so da dove siano usciti, ma spero che ci ritornino!
C'è tanta attesa per il primo concerto dei Greta in Italia. La folla è piuttosto eterogenea a livello di età. Non sembra nemmeno un concerto rock, visto l'abbigliamento dei presenti. La maggior parte delle persone è vestita come tutti i giorni, tranne qualcuno che si è un po' agghindato in stile anni '70, come un vero cosplayer. Mah, avrei preferito un altro tipo di attitudine, ma qui ormai si è un po' persa la distinzione tra generi: il metal ed il rock sono ormai alla portata di tutti, anche se sono di altro tipo le proposte ai giorni nostri che la fanno sicuramente da padrone. Non m'importa, ho sempre guardato sempre e solo alla musica e non certo a tutte le mode che si susseguono senza alcun criterio.
I Greta salgono sul palco verso le 21:30, proprio come ce li immaginiamo e vestiti come nei loro video musicali. I ragazzi ci sanno fare, dando alla loro proposta quello spirito e quelle sonorità proprie degli anni '70. Molti li hanno accusati di copiare spudoratamente dagli Zeppelin! E' vero, ma non sono sicuro che questo sia un male. Le loro canzoni sono buone e dal mio punto di vista preferisco una band che si ispira agli Zep piuttosto che ad una che si riferisce a quell'insulso rock alternativo, o come lo si voglia chiamare, che va tanto negli ultimi anni. Ben vengano i gruppi che si ispirano al blues, al southern o vanno sullo stoner... sempre meglio che trap o rap ancor più becero.
Ritorniamo ai Greta. L'accoglienza del pubblico è fenomenale. Diverse persone conoscono i loro testi o almeno le canzoni più famose. La band ha preso tanto da quegli anni a cui fa riferimento, tanto da copiarne anche i lunghi assoli e le jam che allungano la loro performance per un tempo infinito. I Greta Van Fleet non salveranno il rock, chiariamoci! Il loro show non vale nemmeno quello di grandi gruppi del passato ma nemmeno di alcuni del presente, ma questo non vuol dire che oggi non abbiano fatto la loro ottima figura davanti ad un pubblico che sembra adorarli.
Mi stupisce la voce di Joshua, una sirena in pieno stile Robert Plant, anche se in diversi pezzi si discosta parecchio dal più famoso cantante inglese. Chitarra e hammond riportano ai vecchi fasti di un genere che piano piano sta ritornando, anche se in alcuni casi dalla porta di servizio.
La setlist è tutta sui primi e unici lavori della band, compresi tutti i loro successi da classifica. "When the curtain falls", "Lover, leaver", "Highway Tune" sono pezzi ormai piuttosto conosciuti, sicuramente orecchiabili e furbi. Ma belli, proprio perchè ci ricordano la musica del passato.
Una "Lover, leaver" viene tirata all'inverosimile, troppo per i miei gusti, prima della conclusione dello show. Soltanto un bis alla fine chiude il concerto di un'ora e mezza, una buona "Safari song" che manda tutti a casa, soddisfatti.
I Greta Van Fleet hanno ottenuto il massimo dalla loro musica, riuscendo a raggiungere un successo forse immeritato ma con diverse attenuanti. Vedremo in futuro come la band riuscirà a togliersi l'etichetta di "nipoti" dei Led Zeppelin, riuscendo magari a creare un sound personale e, speriamo, un po' più originale di quello attuale.


Setlist

When the Curtain Falls
Highway Tune
Black Smoke Rising
Flower Power
Watch Me (Labi Siffre cover)
The Music Is You (John Denver cover)
You're the One
Age of Man
Black Flag Exposition
Watching Over
Lover, Leaver (Taker, Believer)

Encore:
Safari Song

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