4 ottobre 2019

Helmet (Bologna, Locomotiv Club 29.09.2019)


Terza volta anche per gli Helmet! Ho visto il gruppo di Page Hamilton qualche anno fa prima a Milano, subito dopo il concerto dei Gotthard, poi a distanza di qualche giorno in Sardegna, precisamente a Cagliari. Gli Helmet hanno sempre conquistato le mie simpatie, nonostante non mi possa reputare certo un loro grande fan. La loro energia dal vivo è comunque indiscussa... e le premesse di questo tour erano decisamente accattivanti. Trent'anni di carriera, trenta città da visitare e trenta canzoni in scaletta: un format che qualunque fan della band newyorkese può trovare suggestivo e piuttosto allettante. Oltretutto questa volta non devo fare nessun tipo di trasferta, visto che una di queste date si svolge proprio a Bologna, presso il Locomotiv Club.

Nessun gruppo di supporto ("no openers"! scritto anche sul flyer di presentazione del tour), anche perchè il concerto è decisamente lungo. Nonostante una setlist cospicua, i tempi sono comunque nella norma: classico set da 1h e 45 minuti, dato dal fatto che la band esegue una canzone dietro l'altra. Se da una parte Page e soci sono piuttosto taciturni, nella prima frazione del set, nella seconda si distendono tranquillamente, sia fra di loro che in relazione al pubblico presente in sala. Ci vuole qualche guaio al sistema di amplificazione per far tirare un po' il fiato alla band e renderli decisamente più socievoli. ... e a proposito di guai tecnici, la prima parte del set è stata decisamente un inferno per il chitarrista Dan Beeman, costretto a far lavorare il proprio tecnico sul suo set per una buona mezz'ora. "Bellissimo concerto" - esclama in italiano un Page piuttosto ironico. Qualche parola nel nostro idioma l'ha imparata, soprattutto un "gran ca**o duro" esclamato a sorpresa davanti a tutti!

Il set degli Helmet procede spedito, con canzoni provenienti dai loro album più rappresentativi, come "Meantime", "Betty" e "Aftertaste". Devo dire però che ogni loro lavoro è presente almeno con una canzone, prendendo spunto da ben nove album, raccolta compresa. La band è carica, questo senza alcuna ombra di dubbio! Una delle cose che rendono questo tour particolare è il fatto che la setlist varia in ogni data, talvolta anche con 14-15 pezzi differenti rispetto alla scaletta precedente. Non mancano ovviamente i loro pezzi più rappresentativi, come "Unsung", "Milquetoast" o "In the Meantime", con cui la band chiude il proprio set.

Faccio incetta di plettri, setlist e pure stick del batterista... dunque non posso ritenermi più soddisfatto di così. C'è da dire che prima dell'inizio del concerto avevo già saccheggiato il banchetto del merchandising, non pago di avere già felpa e cappellino della band prese in gig precedenti.

Si riprende! Mi aspetta un ottobre e soprattutto un novembre piuttosto ricco di show.

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