5 luglio 2022

Nick Cave and The Bad Seeds (Verona, Arena 04.07.2022)

La giornata parte davvero male! Qualche problema alla macchina, che mi ha portato a prendere una costosa cinquecento a noleggio, un caldo afoso e l'annullamento del concerto dell'indomani di Iggy Pop a Mantova non fa partire la settimana con buoni auspici. Oltretutto al nostro arrivo a Verona, ci troviamo davanti ad una tromba d'aria, un clima da Borneo e molte file da deportato davanti alla stessa location. Piove, il clima è un po' teso perché il concerto potrebbe essere tranquillamente annullato.
Dopo un ritardo consistente, ci fanno finalmente accedere all'Arena, un segno abbastanza positivo. La pioggia non accenna a smettere, ho le gambe bagnate e la folla risulta ricoperta da k-way di improponibili colori. Tutto questo non è stato di buon auspicio, ma certi concerti si devono fare.
Con un'ora e un quarto di ritardo ed i tecnici impegnati a ripristinare il palco dalla pioggia, finalmente si inizia. Come per magia finisce di piovere… e appare il Re Inkiostro sullo stage.
Un concerto di Nick Cave è un'esperienza mistica. Non è uno show normale, perché il nostro Nick non è normale! Riuscirà il nostro eroe a piegare la location al suo volere? Innanzitutto anche in questa magnifica cornice non tutto risulta perfetto. Davanti a lui si trova un "big fuc*in' hole" dove di solito si posizione l'orchestra, completamente vuota e con delle enormi pozze d'acqua. Molto strano, una situazione che all'inizio spiazza il nostro Nick, abituato a stare a contatto diretto con il suo pubblico. Ma se pensiamo che un problema del genere possa sabotare un concerto di una figura del genere, siamo davvero lontani dal capire davanti a che icona ci troviamo. E' lo stesso Nick, stavolta, ad andare verso la folla, verso le prime file lontane sedute sulle sedie. Il Re Inkiostro non può stare senza il suo pubblico, soprattutto in alcuni suoi grandi pezzi come From Her to Eternity, Tupelo, High Bosom Blues solo per citarne alcuni. Oltretutto una performance di Nick non è mai uguale ad un altra di per sé, ma risulta sempre esserci qualcosa di diverso, qualche battuta in più o qualche situazione differente. Alcune canzoni sono lente, alternate alla sua presenza al piano, altre sono un concentrato di energia e urla che ha come secondo protagonista il pubblico. Nick Cave urla e si agita, tira calci sul palco. In un attimo è sopra la folla, circondato dal suo pubblico, un altro è sopra il palco, mai fermo nello stesso punto. Bellissima Jubilee Street, ma vogliamo parlare di Red Right Hand? Il pubblico è estasiato, partecipe, preso da uno showman a tutto tondo. Ho sempre detto che per vedere un grande show, prima bisogna vedere Nick Cave, e anche questa volta mi ha dato ragione. Come suo solito è riuscito a trasformare una situazione di disagio in uno show magnifico! Sforiamo la mezzanotte, ma alla fine viene tagliato un solo pezzo rispetto alle ultime setlist. Due bis veloci, come una struggente Into My Arms e una Vortex ottima chiusura. Peccato, perché se messo in condizioni Nick Cave fa uno set decisamente più lungo. Non ho mai menzionato i suoi Bad Seeds, ma non c'è davvero nulla da aggiungere ad una band formata da strumentisti mostruosi, capaci di improvvisare in ogni capriccio del loro frontman.
Nick Cave è da vedere più e più volte, in ogni location, tanto lui trova sempre il modo di risultare indimenticabile.

Setlist

Get Ready for Love
There She Goes, My Beautiful World
From Her to Eternity
O Children
Jubilee Street
Bright Horses
I Need You
Waiting for You
Carnage
Tupelo
Red Right Hand
The Mercy Seat
The Ship Song
Higgs Boson Blues
City of Refuge
White Elephant

Into My Arms
Vortex

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