10 ottobre 2022

Mudhoney (Bologna, TPO 06.10.2022)

Un altro concerto rimandato lo scorso anno per Covid è stato recuperato proprio ieri, a Bologna, in un TPO carico di gente entusiasta e con voglia di fare festa…


Il cerchio si sta chiudendo. Tutti gli show rimandati in questi anni sono stati recuperati, se non vogliamo ovviamente tener presente quelli che, nonostante la buona volontà dei promoter, sono stati cancellati per motivi di ogni tipo (Aerosmith per disintossicazione di Tyler, Guns per cambio location etc.). Anche i Mudhoney sono finalmente ritornati in Italia in unica data a Bologna, città che non amo affatto per una miriade di motivi. La band di Mark Arm, storica icona del grunge e nume tutelare di persone come Eddie Vedder, in passato ha già toccato diverse volte il suolo italico. Una di queste risale proprio a diverso tempo fa (2012! Ben 10 anni orsono!), al Bronson di Ravenna, dove ho potuto vederli per la prima volta sopra il piccolo palco della location romagnola. Erano altri giorni, c'erano altre battaglie. Il tempo è passato ma la band simbolo di Seattle è ancora viva e con una voglia di fare casino sullo stage che non si è mai spenta. Oltretutto ci sono in gioco canzoni nuove… e un nuovo album in dirittura di arrivo.
Del TPO ne ho già parlato in precedenza: centro sociale, acustica pessima, birra a 3,50 euro e tutta una fauna locale piuttosto pittoresca. Per l'occasione è stata spolverata anche qualche vecchia camicia di flanella, che spero non ritorni di moda in uno di quegli stupidi ricircoli che vediamo ogni anno. Il grunge è morto, per fortuna. Sono sopravvissuti diversi gruppi con carriere più o meno fortunate. Alcuni, come gli Alice in Chains, hanno saputo risollevarsi in grande stile. Altre sono rimaste la copia di se stesse, pur facendo valanghe di quattrini.
Risentire Mark Arm è un piacere, anche se non inserisco i Mudhoney tra le mie influenze musicali più radicate all'interno del mio background personale. Capelli bianchi, un po' di pancetta; questa volta Suck You Dry riesce a farmela, in un set abbastanza coinciso di un'ora e tre quarti. Il pubblico ha gradito, ha cantato e ha "pogato". Non ci si può davvero lamentare quando uno show viene portato avanti con convinzione e passione. Tuttalpiù il buon Arm ci risulta ancora più simpatico quando proclama il suo amore per l'enogastronomia italiana, dovuta ad una frase, "Ossobuco e Sangiovese", che non può che scatenare l'ilarità tra la folla.
La setlist è stata un concentrato di storia della musica, più come ho già ripetuto qualche nuova chicca.

Ritorno a casa piuttosto soddisfatto e in pace con il capoluogo bolognese, almeno fino alla prossima volta.

P.S: non ho parlato dei gruppi di apertura. Ci sarà un perché!


Setlist

You Got It
Suck You Dry
Nerve Attack
Who You Drivin' Now?
Souvenir of My Trip
If I Think
Good Enough
Judgement, Rage, Retribution and Thyme
Sweet Young Thing (Ain't Sweet No More)
Touch Me I'm Sick
Inside Job
Tom Herman's Hermits
Get Into Yours
Prosperity Gospel
F.D.K. (Fearless Doctor Killers)
Oh Yeah
I'm Now
Paranoid Core
Next Time
Chardonnay
21st Century Pharisees
One Bad Actor

Into the Drink
Here Comes Sickness
In 'n' Out of Grace 
Fix Me (Black Flag cover)

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