22 dicembre 2022

Heilung (Milano, Alcatraz 09.12.2022)

Non potevo perdermi la prima volta degli Heilung in Italia!

In un giorno pressoché perfetto, dove andare a Milano non sembrava essere un problema, mi si sono sfortunatamente accavallati diversi impegni riguardanti il lavoro. Prima uno, poi due, infine tre. Perdo un passaggio sicuro, pertanto mi tocca utilizzare il piano B. Parto da solo dopo le 16, subito dopo l'ultimo impegno con un orario piuttosto scomodo, con il mio mezzo. Trovo una stamberga (pardon, locanda) alle porte di Milano in piena zona industriale: economica, spartana, ma funzionale. Mi faccio tre ore di viaggio ma nonostante tutto riesco ad arrivare in tempo, sul finire del primo opener e in tempo per vedere l'eccellente Eivor. La posizione è perfetta, furbescamente guadagnata con l'esperienza e la conoscenza dell'Alcatraz, in un locale che sembra quasi sold out. Alla fine ci son riuscito, ma che fatica!

Non sono metal e nemmeno rock! Difficile catalogare gli Heilung. Ancor di più ora, dopo averli visti. Il loro sound è tribale, pagano, un coro di diverse voci e percussioni e... non so nemmeno io cosa. Ma andiamo con ordine.

Il set degli Eivor è scarno. C'è solo lei, Eivor Palsdottir, cantante faroese, più un altro elemento alle prese con delle tastiere, campionatori e varie. Genere folk misto ad elettronica, sicuro. La sua voce è comunque conturbante e le sue composizioni affascinanti. Non la conoscevo, lo ammetto, anche perchè i generi non sono nel mio background musicale. La cantante, con vari strumenti in mano, lascia un buon ricordo di sé alla folla, uscendo dal suo set tra le acclamazioni del pubblico.

Ci siamo! Il telo nero che copre lo sfondo viene fatto cadere, lasciando libera alla visione del pubblico quello che è uno dei più strani set mai visti dal sottoscritto. Alberi, pelli di animale, ossa, strumenti sconosciuti, gong e tamburi vari. Mai visto un insieme di oggetti dentro un set musicale! Sembra di essere a teatro… e difatti quello degli Heilung sarà una sorta di rappresentazione e lunga cerimonia, quasi una sorta di musical pagano. Difatti, una cerimonia di apertura in cerchio apre le danze, un inno alla Terra e alla natura, agli animali e alle cose viventi. Il set degli Heilung si rifà ai popoli pagani, dagli indios ai nativi americani, fino agli antichi vichinghi e agli abitatori del nord Europa appartenenti al passato. Le loro musiche si fondono con la scenografia, intonando canti, danze con scudi e lance. Conto più di diciotto persone in alcune parti della cerimonia, in azioni sempre differenti a seconda del canto e della canzone rappresentata. Si riconoscono situazioni di festa, riti di iniziazione, danze rituali di guerra, o almeno così sembrano attraverso lo sguardo di uno spettatore ignaro dei significati datigli. Bellissime le armonie dei cori, a cui tutti i presenti partecipano. La voce soave della sacerdotessa si contrappone a quella gutturale e roca di quella del sacerdote. Tre coriste affiancano le voci principali. Da sottolineare che alcuni elementi del gruppo, ovviamente pitturati come guerrieri, si presentano in scena a torso nudo, con evidenti topless femminili.
Il set dura quasi due ore, chiuso da una cerimonia che completa un'ultima, frenetica danza di tutto il gruppo. I ringraziamenti al pubblico sono dovuti. La prima degli Heilung in Italia si è dimostrata un successo. A gennaio tocca ai Wardruna. Vedremo come la loro proposta si differenzierà da quella posta in questa serata a dir poco entusiasmante.

Setlist

Opening Ceremony
In Maidjan
Alfadhirhaiti
Asja
Krigsgaldr
Hakkerskaldyr
Svanrand
Norupo
Othan
Traust
Anoana
Galgaldr
Elddansurin
Hamrer Hippyer
Closing Ceremony

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