10 marzo 2023

Wormrot (Bologna, Freakout Club 06.03.2023)


"Slave to the grind"

Gli Skid (Row) non c'entrano nulla, ma dopo una serata di grind(core) così devastante, mi sento di pensare a questa canzone che ogni tanto mi martella nel cervello. Proprio come la batteria del drummer dei Wormrot, brutal band di Singapore.

E' un lunedì. Sta diventando un'abitudine (sana) andare di lunedì ad ascoltare qualcosa di nuovo ed interessante al Freakout. Chi va a vedere concerti di lunedì? Solo una manica di debosciati potrebbe farlo. Così alzo la mano, trovo compagnia e mi reco anche questo (lo ridico?) a Bologna.
Il bello di seguire alcune band così undground è che i prezzi sono ancora popolari (il merch no! Quello è ancora caro) e con 10-12 euro ti puoi seguire un buon concerto. Non ci sono vinili da comprare, soltanto la solita patch con cui un giorno mi tappezzerò un muro. L'affluenza è molto buona, addirittura più che per i Patriarchy dell'ultima volta. Pur con qualche problemino di audio (gli amplificatori stanno per esplodere, la batteria sembra una mitragliatrice) inizia la band di supporto.

Non ci vuole molto per capire che i Golem of Gore non mi piacciono! Nessun accordo da ricordare, nessuna canzone da riascoltare. Soltanto un lungo suono gutturale come voce e degli strumenti tirati fino alla morte. Grind, ma fatto male! Per quanto riguarda invece la band headliner della serata, beh, quello è un altro paio di maniche. Sono in tre, messi sul piccolo palco in linea. Il cantante sta sulla destra, in mezzo la batteria e a sinistra il chitarrista. Le canzoni sono di una brutalità inaudita, ma i riff sono micidiali e hanno una melodia inconfondibile. Il growl del cantante è di livello medio, senza mai andare verso lo scream. Ma è il batterista che è davvero impressionante! Una piovra che segue passaggi alla velocità della luce, come se niente fosse. I Wormrot valgono tutto il prezzo del biglietto… e i loro quaranta minuti sono tanto di guadagnato da parte di chi li ascolta. Perfino il mosh è stato devastante, tanto da indurre il cantante stesso a fare un improvviso crowdsurfing in mezzo alla folla agonizzante. Un concerto da incorniciare, da una band da cui non ti saresti aspettato niente del genere.
Il pubblico vuole altri pezzi ma il combo, decisamente stanco, non ne ha più. La musica è ancora viva, nonostante tutta l'immondizia che circola in radio e in rete. Bisognerà a monitorare meglio le band che il Freakout porta in sordina…

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