3 giugno 2023

Lazarus - Il musical (Ferrara, Teatro Comunale 02.06.2023)

Complice l'inserimento di una nuova data, a cavallo tra quelle sold out del 1 e del 3 giugno, mi convinco finalmente a considerare la visione di Lazarus, musical di stampo Bowie scritto dallo stesso autore con protagonista il nostrano Manuel Agnelli, già leader degli Afterhours e personaggio (ormai) televisivo di un certo spessore. La formula non mi convince, ma alla fine non ho resistito al richiamo del Duca Bianco, complice la presenza (speriamo non troppo modificata) dei suoi testi e delle sue produzioni.
Per quanto riguarda le recensioni, da quello che ho letto risultano piuttosto altalenanti, cosa che mi fa spesso pentire di aver recuperato il biglietto di questo nuovo show. Ne è valsa la pena? Ni, ma vediamo il perché …

Trama: La pièce riprende le vicende del migrante interstellare Thomas Jerome Newton de L’uomo che cadde sulla terra (The Man Who Fell to Earth, 1963) di Walter Tevis, interpretato dallo stesso Bowie nel 1976 nel film diretto da Nicolas Roeg "L'uomo che cadde sulla Terra". La storia è ambientata dieci anni dopo gli eventi del film e segue la vita di questo incredibile personaggio che riaffiora periodicamente nella storia artistica del Duca Bianco, come un ossessionante fantasma. Nel ruolo del protagonista, come già detto, uno dei nomi di punta della musica italiana, Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours, affiancato dalla cantautrice vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia Casadilego e dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti.
Guidata dal progetto sonoro e dalla produzione musicale di GUP Alcaro, la band presenta arrangiamenti originali dei più grandi successi di David Bowie (da Heroes a Life on Mars?, fino a Changes) e dei quattro brani che l’artista scrisse appositamente per lo spettacolo, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera.

LE CANZONI DELL’OPERA-ROCK

Lazarus, It’s No Game, This Is Not America, The Man Who Sold the World, No Plan, Love Is Lost, Changes, Where Are We Now?, Absolute Beginners, Dirty Boys, Killing a Little Time, Life on Mars?
All the Young Dudes, Always Crashing in the Same Car, Valentine’s Day, When I Met You, Heroes
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Il teatro ferrarese è colmo, anche se non al completo. Ho scelto un posto in platea a metà sala (fila 8) per tenere le gambe distese e non avere alcun pubblico davanti. La location è abbastanza suggestiva. Per quanto riguarda il set, di durata sui 110 minuti, si presenta fisso, con una pedana rotante comprendente alcuni oggetti di scena (un piano, una poltrona, un tavolino, l'asta del microfono). Sono presenti 5 schermi messi in posizioni varie intorno ad uno più grande sopra il set, che funge da palco secondario e da maxischermo centrale. La band è divisa ai due lati del palco, comprendente strumenti elettrici (batteria, tastiere, chitarre) e a fiato. Tutto ruota intorno a questo set. Le parti recitate sono intervallate dall'interpretazione di tutti gli attori delle canzoni di Bowie, alcune stravolte rispetto all'originale (The Man who sold the world), altre rimaste praticamente intatte (Lazarus, Absolute Beginner).

Seguo abbastanza attentamente la storia, visionaria ma allo stesso lineare, soprattutto accompagnata dalle ottime musiche di Bowie adattate per l'opera. Ogni tanto la noia regna sovrana, subito scacciata da qualche parte della storia decisamente più ad effetto. Molte scene sono inutili a sé, altre sono troppo enfatizzate e sembrano fungere da riempitivo. Gli attori sono professionisti, anche ottimi vocalist. Agnelli è un grande cantante, ma non ha il carisma di Bowie e come attore non credo sia proprio il massimo. Abbondano le parole volgari, in un contesto in cui si poteva farne decisamente a meno.

La scelta delle canzoni è ottima; fortunatamente sono il cardine su cui si basa tutto lo show. Life on Mars? è interpretata magistralmente in singolo da Casadilego, con la sua incredibile voce. Che poi io non ami proprio quel genere di voce, quello è un altro discorso… Ottime le prove dei ballerini e delle coriste, superlativa quella della band di supporto.

Ho definito lo show "imperfetto", interpretato da professionisti, perché alla fine non è che mi sia piaciuto così tanto, nel suo insieme. Non andrei di sicuro a vederlo una seconda volta, né lo consiglierei (nemmeno, forse, hai fan del Duca). Qualcuno lo apostroferà come un capolavoro. Meglio! 

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