Secondo giorno consecutivo di concerti al Freakout Club di Bologna. Dopo i Carnivore, tocca al noise satanic black metal più becero, proveniente dal lontano Perù. Gli Anal Vomit li conosco solo di nome, impossibile non notarlo. La loro proposta non è malvagia, ma non è certo uno di quei gruppi per cui si desidera possedere tutta la discografia (ma fortunatamente c'è anche chi la compra. nda). Curiosità: soltanto questo mi porta a venire a Bologna per un'altra serata all'insegna del metal più becero. E se il giorno prima l'affluenza al locale non era tanta, questa volta è ancora più esigua.
Mi trovo fuori dal locale quando sento diversi urlacci provenire dall'interno del Freakout. Gli italiani Goat Vomit Noise hanno iniziato… e non è possibile non sentirli. La loro musica ricorda una macelleria bovina e ovina, con qualche sgozzamento umano nel mezzo. Brutalità gratuita, canzoni d'amore mai scritte ne enunciate. Alla fine sono apprezzabili. Roba da oltretomba (ed è un complimento!).
I peruviani Anal Vomit salgono sul palco con una carica da grande band. Si inizia piano, ma con una brutalità sempre via via in crescendo. Il combo dimostra anche una padronanza del lessico italiano pressoché perfetta, almeno a livello di bestemmie. Le loro song vengono spesso inframezzate dalle più conosciute imprecazioni italo-venete; si passa da un classico "porco D." ad un "Dio C.", ma anche ad un "Dio M." ed un più complesso "Porca della M.". Promossi, almeno a livello di coinvolgimento mediatico. Tra le song troviamo anche una cover di "Antichrist" dei più noti Sepultura, insieme al meglio del loro repertorio.
Devo dire che, facendo due conti, gli Anal Vomit sono più di quanto il loro nome lasci intendere. Il loro noise è comunque coinvolgente, non meno di altre band del settore più conosciute. Bologna, grazie a due locali, si presenta come capitale del metal estremo. Almeno quello…
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