Due buoni motivi per replicare il giorno dopo la serata di ieri a Milano per Marilyn Manson e conseguente trasferta notturna: rivedere gli svizzeri Eluveitie in azione e vedere per la prima volta in concerto gli Infected Rain di Lena Scissorhands e Alice Lane Pandini, due delle più belle f... musiciste del panorama metal internazionale. In periodo sanremese e nel giorno dei più gettonati Pantera a Bologna, il concerto risulta la più valida alternativa ad una serata che sarebbe stata la brutta copia di qualche estate passata.
Fortunatamente Trezzo sull'Adda è un po' più vicino della capitale lombarda. La trasferta rimane dunque più easy di quella precedente, compreso le ore di sonno in difetto che mi porto sul groppone. Alla fine riuscirò a dormire solo 4 ore, per la seconda nottata di fila.
La prima band della serata sono gli Ad Infinitum. E qui faccio la conoscenza della bellissima Melissa Bonnie. Fisico statuario, palestrata, con un six pack definito. La sua siluette mi fa dimenticare ben presto la pochezza della sua band. Troppo poco per incantarmi e farmi strappare la sufficienza…
Gli Infected Rain, lo confesso, non rappresentano i miei gusti musicali, pertanto la componente femminile addolcisce una privazione di sonno importante che mi porto (come già sottolineato in precedenza) dalla serata di ieri. L'energia di Lena sul palco è comunque invidiabile. Un talento naturale che trascina i fan della band su vette piuttosto alte.
Più il concerto avanza, più mi rendo conto che la loro proposta mi risulta alquanto indigesta. A parte qualche breve intermezzo, le loro canzoni sono piuttosto scarse: un'esplosione di energia senza alcuna melodia e senza una linea ben definita da seguire. In breve, una serie di urlacci a velocità supersonica, con qualche parentesi più cadenzata. Orribili! La magrissima, supertatuata e dotata di lunghissimi dread cantante non basta per rendermi appetibile tutto il teatrino. Tra le poche note positive riscontro la bellezza acqua e sapone della bassista, Alice Lane Pandini. Un fiore di energia nel deserto, anche se in foto è decisamente più attraente. Dal vivo risulta un po' più tracagnotta, ma non troviamo difetti in una Venere di natura italica.
A parte il sottoscritto, il pubblico sembra apprezzarli. Non importa…
Dopo due show di una povertà musicale infinita, arriva finalmente il gruppo più atteso. É passato qualche anno dall'ultima volta che ho potuto vedere gli Eluveitie. Il loro folk metal, con tanto di contaminazioni death e prog, lo apprezzo, ma fino ad un certo punto. La componente femminile della band è notevole, sia dal punto di vista estetico che da quello musicale. Una violinista e una polistrumentista come seconda vocalist completano una band solida di otto elementi, capitanata dal solito Glanzmann. La loro proposta spazza velocemente il ricordo delle due precedenti, grazie ad un muro di suoni decisamente più palpabili e consistenti. Abbiamo anche qualche assaggio dal nuovo, imminente album in uscita nei prossimi mesi, oltre ovviamente ad una vita di classici ben rodati. In un'ora e mezza si arriva fino ad Inis Mona, velata da un'aurea di tristezza a causa dell'annuncio di pensionamento dalla band dell'italiano Matteo Sisti. Undici anni di militanza, conclusi davanti al caloroso pubblico di Trezzo.
Si chiude così una serata imponente, caratterizzata da alti e bassi. Il rientro a casa è lungo, la stanchezza pesante. Non vedo l'ora che arrivi il pomeriggio del giorno dopo per svenire nel mio letto.
Setlist Eluveitie
Helvetios
Ategnatos
Tarvos
The Prodigal Ones
Exile of the Gods
Slanias Song
A Rose for Epona
Epona
Ànv
Aidus
Deathwalker
The Call of the Mountains
Ambiramus
Havoc
King
Premonition
Inis Mona
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Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!