Il nuovo album del Reverendo, dopo la solita shitstorm della sua carriera riguardante i presunti abusi sessuali verso una delle sue ex fiamme storiche, è stato uno dei migliori lavori dell'anno passato. Pertanto, nonostante un sold out repentino nella pur piccola location della capitale lombarda, mi sono procurato un biglietto dell'ultima ora grazie all'intervento di un amico di scorribande concertistiche. La voglia di vedere Manson almeno un'altra volta, in uno show comprendente anche i nuovi pezzi, aveva raggiunto un livello personale piuttosto alto, impossibile da ignorare.
La trasferta notturna, una volta risolti gli impegni di lavoro, mi ha portato al primo appuntamento lombardo della settimana, dato che il prossimo è calendarizzato per la giornata successiva. Con il senno di poi, il Reverendo avrebbe meritato una location più capiente, dato l'hype generato dal suo ritorno sulle scene.
Intanto la giornata è in linea con le caratteristiche del personaggio. Piove a dirotto su una Milano piuttosto grigia, tanto che la pioggia ci accompagnerà per tutta la lunga fila all'ingresso, tutta intorno all'isolato, fino al rientro a casa. Riusciamo a entrare dentro l'Alcatraz solo a dieci minuti dall'inizio del Reverendo, non capendo se il gruppo di supporto fosse presente o meno ( in seguito ho imparato che la band di apertura è stata a dir poco imbarazzante, non all'altezza sicuramente del compito). L'organizzazione all'ingresso, come al solito, è stata alquanto imbarazzante, purtroppo in linea con i soliti canoni italiani. Non siamo proprio capaci ad organizzare un evento musicale del genere…
Le luci si spengono. Con il favore delle tenebre e con molta esperienza, riusciamo ad arrivare davanti al nostro Artista, pressati da una folla affamata di emozioni. Lo show è aperto da un nuovo pezzo. Sarà una setlist epica, incentrata soprattutto da song dei suoi primi album. Manca Antichrist Superstar, ma è sostituita da Angel, per mia fortuna mai vista in sede live.
Il pubblico è quello degli eventi più comuni del nostro basso patrimonio culturale italiano: tanti cellulari alzati, molti mugugni per qualche leggera spinta, manco fossero ad un set di Baglioni.
Piccola parentesi su Manson: la pausa giudiziaria gli ha permesso di recuperare le energie e di sistemarsi dal punto di vista fisico. Ha buttato giù i chili in eccesso e messo su qualche muscolo, anche se vocalmente ha ancora qualche debolezza. Il suo carisma rimane comunque intatto, adorato da un pubblico che in tutti questi anni gli è rimasto fedele.
Ritorniamo alla setlist: epica, ma l'ho già detto in precedenza! Da Mechanical ripesca Great Big White World e The Dope Show. Salta Nobodies, eseguita ieri nella prima data svizzera, ma inserisce una Lovesong dopo l'unica cover presente, l'iconica Sweet Dreams. Altre sorprese? Cinque pezzi dal nuovo album, compresi i tre bellissimi singoli. mOBSCENE e Say10 in mezzo ai più efficaci Tourniquette e l'immancabile The Beautiful People. Nessun pezzo dal primo, sottovalutato lavoro. Peccato!
La scenografia è praticamente assente, se escludiamo qualche vecchio abito di scena e un faro che illumina lo scarno e spettrale viso del luciferino singer americano.
Ultimo pezzo: Coma White, come sempre bellissima.
Il ritorno è umido ma on buona compagnia. Domani è già tempo di un nuovo concerto, anche se prima si deve pur lavorare.
Setlist
Sacrifice of the Mass
Nod If You Understand
Disposable Teens
Angel With the Scabbed Wings
Tourniquet
Meet Me in Purgatory
This Is the New Shit
Death Is Not a Costume
Say10
Raise the Red Flag
mOBSCENE
Great Big White World
The Dope Show
As Sick as the Secrets Within
Sweet Dreams (Are Made of This)
The Love Song
The Beautiful People
Coma White
Kill4Me
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Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!