Iron Maiden (Padova, Stadio Euganeo 13.07.2025)


Passata la delusione iniziale, arriviamo a quello che forse è il concerto più importante dell'estate... o almeno per il nome o per lo show che si portano dietro. Il Run For Your Lives si ripromette di essere uno dei tour più iconici di una delle band che ha fatto la storia della musica, o solo dell' Heavy Metal, gli Iron Maiden, ma, se devo essere sincero, all'inizio mi aspettavo ben di più. La scaletta pesca di buon grado nel periodo più florido della band ed è, si può dire, un ottimo The Best. Purtroppo, viste le premesse su questo imponente tour, molti come me si aspettavano qualche pezzo mai suonato o addirittura diverse sorprese. A parte un ottimo inizio, con pezzi quali Ides, Murders o la bellissima Killers, il resto del set prende pezzi si immortali, ma già suonati in tour precedenti dalla band inglese. È vero; è raro trovare una setlist con insieme Rime, Seventh Son, Phantom o Powerslave, tuttavia l'amaro per un'attesa disillusa rimane.

Ci troviamo dentro lo stadio Euganeo di Padova, quella stessa location in cui ho visto Rammstein e Pearl Jam. Non è certo una delle mie favorite, visto la pessima organizzazione per i Rammstein e per la cronica difficoltà nel trovare parcheggio senza essere rapinati o imbottigliati da qualche parte. Ce la facciamo piacere, grazie anche alla vicinanza da casa e poi... sempre meglio degli ippodromi milanesi.

Mi trovo in seconda fila sulla sinistra, praticamente davanti a Dave ed Adrian e sotto il palchetto rialzato dove ogni tanto fa capolino Bruce. L'affluenza è tanta, quasi sold out, per qualcuno la più grande in Italia per la band di Harris e soci. Non vi è pit, ma un enorme Prato 1 alla modica cifra di 172€. Manco per Taylor Swift si sono raggiunte certe cifre... La data poi è più cara di quella svizzera, per farvi capire il concetto.

La band di supporto sono gli Avatar. Sinceramente non mi sembrano nulla di che! Un cantante truccato in stile Brandon Lee non basta per farmelo piacere, almeno dal punto di vista musicale. Troppo uguale a tutte le band che ci sono in giro in questi ultimi anni... La loro attitudine nei confronti del pubblico è comunque positiva ed in molti li hanno apprezzati.

Veniamo ai Maiden. Lo show ha una scenografia eccezionale. Un grande maxischermo che rende le immagini dinamiche sostituisce tutti gli effetti speciali del passato, andando a modificare le dinamiche presenti in ogni canzone. Il palco completo cambia in funzione della song proposta. Si passa dai sogni egiziani alle terre ghiacciate, ad un cimitero oscuro o in uno scenario da seconda guerra mondiale. Ci si ritrova le cover storiche con effetti nuovi di zecca, talvolta video completamente nuovi che ti fanno immergere all'interno della canzone. Cito su tutti l'ascesa al patibolo di Bruce in Hallowed be thy Name e la storia del poema di Coleridge in Rime of the Ancient Mariner (forse la migliore dal punto di vista visivo). Il pubblico entra subito in delirio già dalle prime note, quando i Nostri fanno il loro ingresso sul palco.



Le prime song sono eccezionali e danno una ventata di novità al set della band. Come già detto, si arriva presto a pezzi storici, indimenticabili, che hanno fatto la storia dei Maiden, ma già riproposti più volte negli altri tour. Viene ripescata Beast, assente nell'ultimo giro, ma per il resto i veri punti di forza della setlist sono già stati detti. Non mancano i mostri giganti ispirati ad Eddie che ogni tanto fanno capolino nello stage per interagire con i Nostri. Nei bis, Fear of the Dark viene spostata qui, insieme all'inossidabile Aces High e a Wasted Years, canzone di chiusura del tour precedente. Tutto qui!

Per quanto riguarda la band, niente da dire. Prova magistrale. Bruce e Steve sembrano aver fatto un patto con la Bestia, Adrian rimane sempre uno dei miei chitarristi preferiti. La grossissima novità del tour rimane comunque la presenza alle pelli del drummer dei British Lion, Simon Dawson, a sostituire il pensionato Nicko. Tanta amarezza, ma va bene così. La sua è stata una scelta coerente che molti altri del panorama rock dovrebbero seguire.

Finisce un'era... spero non se ne apra un'altra. Difficilmente andrò a rivedere i Maiden in futuro, salvo presenze in setlist irrinunciabili (Still Life?). Se cambio idea, rileggete ancora una volta queste parole, perché sono 5 anni che le ripeto.

Up the Irons!

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