Judas Priest (Ferrara, Piazza Ariostea 02.07.2025)
In poco meno di due settimane si torna in Piazza Ariostea, nella mia Ferrara, per la quarta e ultima volta. Quest'anno il bill del Ferrara Summer Festival è stato particolarmente magnanimo per gli amanti del rock; oggi si chiude con il botto, ospitando nel suo salotto i padrini del metal, quei Judas Priest che ne hanno fatto la storia.
L'affluenza non è quella degli Slipknot (si mormora soltanto cinquemila persone), ma il numero di maglie nere è comunque cospicuo. Halford e soci trovano una grande accoglienza al loro arrivo nella città estense…
Si parte alle 19 con i Warlord, storica power band vista lo scorso anno al Metalitaliafestival.com. Niente da aggiungere alla performance di un anno fa, ma ancora una volta tanto di cappello ad un gruppo risorto dalle sue stesse ceneri. Il sole in faccia e il caldo insopportabile non li ferma nel compiere il loro rituale davanti ad un pubblico più che accogliente.
Il secondo atto viene eseguito da Phil Campbell e soci. Nemmeno questa volta l'ex chitarrista dei Motorhead mi regala un set tutto incentrato sui miei beniamini. Come l'ultima volta, la band esegue un the best di propri pezzi, con i soliti 3 appartenenti a Lemmy & Co. Nessuna novità. Almeno non hanno tirato all'inverosimile Born to Raise Hell come la volta scorsa…
Sono le 21.15 quando Rob Halford sale sul palco del FSF, momento storico per tutti gli amanti del metal estense. Lo show, lo sappiamo, è incentrato su diversi pezzi tratti dal bellissimo Painkiller, seguiti da diversi classici e alcune song più recenti. Dal mio punto di vista personale, solo un pezzo tratto da Painkiller mi risulta inedito rispetto alle gig passate. Per il resto, 3 pezzi del nuovo album prendono il posto dei 3 singoli suonati a Milano; via Turbo e Metal Gods, la presenza di Freewheel e di una piccola chicca all'interno del set (che però nessuno si calcola più di tanto, Solar Angels) rendono la parte centrale dello show piuttosto debole. Bisogna aspettare dunque le ultime song per rialzare l'hype della serata: arrivano Between, la commovente Giants in the Sky (dedicata agli eroi del metal e del rock passati a miglior vita) e la mastodontica Painkiller, introdotta come sempre dal solo di batteria di Scott Travis.
I tre bis successivi non portano avanti alcuna novità nello show; sono e devono essere per forza quelli! Electric Eye, seguita da Hell Bent con il solito ingresso di Rob in Harley, fanno spazio immediatamente alla conclusiva Living After Midnight.
Rispetto a Milano, una setlist meno efficace ma un concerto come al solito intenso, portato avanti dal carisma e dalla voce del Metal God per eccellenza. Si vocifera di una data a Milano per il prossimo anno, ma a questo punto è anche possibile che questa, per me, sia davvero l'ultima volta. Un ottimo commiato per una band che mi ha dato tanto, per una volta qui a Ferrara.
Setlist Judas Priest
War Pigs (Black Sabbath song)
All Guns Blazing
Hell Patrol
You've Got Another Thing Comin'
Freewheel Burning
Breaking the Law
A Touch of Evil
Night Crawler
Solar Angels
Gates of Hell
Battle Hymn
One Shot at Glory
The Serpent and the King
Between the Hammer and the Anvil
Giants in the Sky
Painkiller
Encore:
The Hellion
Electric Eye
Hell Bent for Leather
Living After Midnight
Setlist Phil Campbell and the Bastard Sons
We're the Bastards
Step Into the Fire
Going to Brazil (Motörhead cover)
Hammer and Dance
High Rule
Born to Raise Hell (Motörhead cover)
Straight Up (Phil Campbell song)
Dark Days
Ace of Spades (Motörhead cover)
Strike the Match
Setlist Warlord
Lucifer's Hammer
Invaders
Battle of the Living Dead
Penny for a Poor Man
Black Mass
Mrs. Victoria
Winter Tears
Deliver Us From Evil
Child of the Damned
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