Disturbed + Megadeth (Zurigo CH, Hallenstadion 04.10.2025)


Sette ore per arrivare a Zurigo, nove per ritornare a casa. Questo è il bilancio di un weekend in Svizzera per vedere, finalmente, i Disturbed dal vivo. In passato la band di David Draiman è sempre riuscita a dribblarmi tra show in settimana e per me troppo lontani, impegni personali, annullamenti improvvisi. Questa volta, grazie all'invito di un amico da concerti, ci sono riuscito!

Nessuna data in Italia per il 25º anniversario del loro primo album The Sickness; da qui l'idea di andare a vederli all'estero, in automobile, di sabato. Nel frattempo la piovosa e carissima città svizzera ci ha accolto tra le sue braccia, tramite un breve giro condito da un pranzo di stampo prettamente tedesco e delle buone birre. La sveglia stamattina ha suonato presto, ma un giretto per la città prima del concerto non ce lo siamo fatti sfuggire.

Soltanto 10 minuti a piedi dall'hotel ci separano dall'Hallenstadion, modesto ma capiente palazzetto in periferia di Zurigo. Il pit non è ancora completamente pieno quando già dalle 19, puntuali, partono le guest star del tour, quei Megadeth di Dave Mustaine che, soltanto per il nome, si meriterebbero la posizione da headliner. Ma gli ospiti sono ospiti, e i Nostri partono con una Wake up Dead dai suoni piuttosto confusi. E proprio i suoni saranno, mio malgrado, l'anello debole della serata. Sinceramente credevo che queste cose potessero succedere soltanto in Italia, ma lo show in questione mi ha negativamente stupito. Ad ogni modo, Dave e soci completano in un'ora un set da 11 canzoni, con nessuna chicca in particolare (a parte un unico, nuovo singolo). Dopo un'abbondante mezz'ora praticamente fermi sul posto, perfino i tranquilli svizzeri scatenano un mosh violento piuttosto liberatorio. I pezzi cult della band ci sono: Tornado, In my darkest Hour, The Mechanix, Hangar 18, Peace sells e la conclusiva Holywars. Un saluto e ci si vede per l'annunciato ultimo tour, aperto da un ultimo disco in uscita.


Disturbed: una passerella centrale davanti al palco divide il pit in due sezioni. Stando a ridosso di essa, abbiamo potuto osservare comodamente tutte le fasi salienti dello show. La prima parte della gig presenta tutto il loro primo album, forse la punta di diamante di una carriera costellata da alti e bassi, ma con diversi successi presenti. Draiman, come consueto, viene portato sullo stage su un carrellino in stile Hannibal Lecter. Tuttavia, complice un suono decisamente non all'altezza dell'evento e un leader che nelle prime battute dello show mi è sembrano un po' svogliato e spento, non fatico a celare la mia delusione. Forse mi aspettavo di più dalla band in questione, ma all'inizio il concerto ha tradito le mie più sincere aspettative. Le song di The Sickness prendono corpo, alcune vere e proprie hit, altre un po' più deboli. Ad ogni modo Voices, Stupify, Down e la grandissima cover di Shout tengono tutto a galla e lo sparano sempre più in alto. Il primo set si conclude con la scena della sedia elettrica, dove un David condannato a morte viene fritto prima di iniziare l'ultimo pezzo dell'album, Meaning of Life.

Pausa di 20 minuti. Documentario della band trasmesso sul telone che copre lo stage.

La seconda parte è un greatest hits in cui sono presenti diversi pezzi che rappresentano tutta la loro carriera, escluso stranamente il loro secondo album Believe. Questa volta Draiman sembra più sicuro e motivato, anche se la sua stazza lo fa assomigliare più a un operaio di fabbrica che non a un carismatico cantante di una band nu metal. Non poteva mancare, tra archi e piano fiammeggiante, la cover di The Sound of Silence, pezzo fin troppo commerciale che non ammiro poi tanto…
Inside the Fire chiude anche il secondo set, prima che le luci si accendano su una platea tutto sommato soddisfatta.

Il fine settimana svizzero è stato alla fine magnifico, anche se piuttosto dispendioso di energie e denaro. Nessun ripensamento: un concerto, le birre, una nuova città da scoprire non possono mai essere etichettate come tempo perso. Ivi compresi gli amici dei concerti, quasi tutti presenti in questa incredibile trasferta.

Setlist Disturbed

The Sickness
Voices
The Game
Stupify
Down With the Sickness
Violence Fetish
Fear
Numb
Want
Conflict
Shout (Tears for Fears cover)
Droppin' Plates
Meaning of Life (With vocal snippet of Ozzy Osbourne’s “Crazy Train”)

Greatest Hits:
I Will Not Break
Ten Thousand Fists
Bad Man
Land of Confusion (Genesis cover)
Indestructible
The Sound of Silence (Simon & Garfunkel cover)
The Light (Audience member brought on stage)
Inside the Fire

Setlist Megadeth

Wake Up Dead
In My Darkest Hour
Hangar 18
Sweating Bullets
Skin o' My Teeth
We'll Be Back
Tornado of Souls
Mechanix
Peace Sells
Symphony of Destruction
Holy Wars... The Punishment Due

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