Paradise Lost + Messa (Padova, Hall 26.10.2025)
Uno dei concerti più attesi di questo fine anno è senza alcun dubbio quello che vede i Paradise Lost, freschi di un nuovo album che sta riscuotendo successi di critica e pubblico ovunque, con i nostrani Messa, sicuramente una delle band più interessanti del panorama doom metal odierno. Il fatto poi che abbiano messo l'unica data italiana a Padova mi rende facile questa mini trasferta in territorio veneto, un sospiro di sollievo da quelle lunghe in terra lombarda.
Ci troviamo presto davanti alla Hall, anche perché il gruppo di supporto vale da solo il prezzo del biglietto. I Messa, in promozione della loro ultima fatica, The Spin, in questi anni hanno aumentato il loro livello di audience in maniera esponenziale. La sensualità della cantante Sara Bianchin, unita all'armonia della loro proposta, ha costruito un buon compromesso con le sonorità del passato che hanno dato vita a questo genere. L'ultimo album segna un ennesimo passo avanti verso la consapevolezza di se stessi, portando la band ad un livello superiore, pronta ad essere accolto da una platea più numerosa ed attenta a livello internazionale. Solo sei pezzi nel set, cinque dal nuovo album e la sola Belfry dalla discografia precedente. Il loro sound è davvero magnetico, quasi ipnotico.
Arriva finalmente il turno dei PL! Mackintosh e Holmes ridisegnano la scaletta del set con l'inserimento di alcuni brani dal nuovo LP, Ascension. Si parte con la nuova Serpent on the Cross, per ritornare ad una serie di pezzi presi un po' da diversi album della band. Via, ma con un po' di rammarico, alcuni pezzi cult come As I Die, Enchantment o Embers Fire, tutto per fare spazio ad alcune proposte già rodate nei vecchi tour ed alcune chicche dai lavori considerati minori. True Belief e Once Solemn (perché proprio questa? nda) sono dentro, uniche superstite dai loro album di pregio. A queste hanno aggiunto Beneath, Mouth (ottimo ripescaggio!) e Nothing Sacred, piccole perle che mancavano da qualche tempo nelle loro setlist, insieme a Requiem e No Celebration. Rimane la sola Ghosts, capolavoro del penultimo LP, e le solite Say Just Words, Faith e One Second, oltre a Pity the Sadness. Un buon compromesso, volto a ricordare ai fan storici del combo di Halifax quale sia il loro background musicale e da dove provengano le loro sonorità gotiche. A parte tre song di Ascension (grandissimo pezzo il singolo Tyrants Serenade in sede live. nda) e due da One Second, tutte le altre provengono da un album differente.
Lo show, alla fine, raggiunge il sold out con gli ultimi biglietti venduti in cassa. Per quanto riguarda la band in sede live, si ha la solita scenografia minimale, l'uso di luci lampeggianti che vanno dal bianco, al rosso, al blu, oltre ad un'oscurità dominante tra il passaggio da una canzone all'altra. Nick Holmes incita ogni tanto la folla con il suo fare tenebroso, Mackintosh è preso totalmente nei suoi fraseggi di chitarra ed è il solo Aaron Aedy, secondo chitarrista, a scatenarsi un po' con dell'headbanging forsennato. I personaggi sono quelli, insomma. Chiude, dal nuovo LP, un altro grande pezzo: Silence like the Grave.
Come al solito, il loro set non dura più della solita ora e venti. Si rientra a casa ancor prima della mezzanotte, in una domenica che sembra quasi un giorno in mezzo alla settimana.
Setlist Paradise Lost
Serpent on the Cross
Tragic Idol
True Belief
One Second
Once Solemn
Faith Divides Us - Death Unites Us
Pity the Sadness
Beneath Broken Earth
Nothing Sacred
Tyrants Serenade
Requiem
Mouth
Say Just Words
No Celebration
Ghosts
Silence Like the Grave
Setlist Messa
Babalon
At Races
The Dress
Immolation
Reveal
Thicker Blood





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Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!