6 giugno 2019

Halestorm (Bologna, Estragon 05.06.2019)

Non vorrei sbagliarmi, ma ho visto gli Halestorm ad un Gods of Metal del 2016 a Monza, come potete leggere qui nel post in questione. Ero appena arrivato nella location è ho giusto dato uno sguardo con aria piuttosto distratta per vedere chi stava suonando... C'era lei, Lzzy Hale, che urlava dentro un microfono! Buon rock'n'roll, va bene, ma non mi aveva dato questa grande impressione, tanto che, se avete già letto quel mio vecchio post, li avevo rimandati in giudizio ad un'altra occasione. Ho visto centinaia di gruppi in questo modo, sempre promettendomi di dare loro un'altra chance, cosa che non sempre si è avverata, lo ammetto! Certe band non ti prendono per tanti motivi: chimica, location sbagliata, orario sbagliato, concerto sbagliato e tu, che forse in quel giorno sei tutto sbagliato!

Lo scorso anno gli Halestorm si sono affacciati dalle nostre parti (Milano, Alcatraz), ottenendo un sold out alquanto celere. Questa volta mi trovo in una settimana (quasi) buca da concerti, tanto da aver messo in conto di andarci con qualche amico. Diamogli questa possibilità, mi ripeto, ma non in maniera certo convinta.
Si va all'Estragon, location piuttosto grande della Bologna dei giorni nostri. Il precedente sold out deve aver fatto scuola, per sistemare la band in questo spazio. Vediamo se gli Halestorm dimostrano di meritarsela, anche perchè, come avrete già capito, ho dei ricordi piuttosto sbiaditi della loro performance di tre anni fa (demenza senile is coming! nda).
Opener della serata, i romani Noise from Nowhere; di loro mi ricorderò solo uno sbiadito e scontato r'n'r e la cover di "Numb" dei Linkin Park.

Alle 21, soliti orari in stile Estragon, Lzzy Hale e soci salgono sul set, dove la cantante fa subito sfoggio della sua bella e potente voce con "... Poison". Notevole! Si, la Hale (metal women do it better! nda) è notevole sia come singer che come chitarrista... e anche come donna, anche se, diciamo, non ha le curve proprio di mio gradimento. La sua carica e la sua energia sul palco, ad ogni modo, non si discute. Fa davvero un gran caldo dentro l'Estragon. L'affluenza prende un po' più di metà locale, tanto che ne approfitto nel posizionarmi su di un lato, dopo aver passato qualche canzone sul davanti in posizione più centrale. Gli Halestorm e il loro pubblico sprigionano parecchia energia, ma sinceramente non riesco a vederci nient'altro che un discreto r'n'r di genere, proprio come la mia prima impressione di tre anni fa. Le song non mi sembrano eccezionali, tanto che solo la più famosa "I miss the misery", che chiude il set, risulta interessante ma non certo qualcosa di trascendentale. Esistono tonnellate di band che fanno rock di questo genere, una la fotocopia dell'altra, e non vedo come possa interessarmi nel lungo periodo.
Il concerto è comunque godibile. Gli Halestorm durano un'ora e venti minuti, compresi allunghi vari, drum solo (con enormi stick!) e altre menate. Se non fosse per la presenza della scenica Lzzy questa band non credo sarebbe ancora in circolazione a rimediare il successo di cui stanno beneficiando in questo periodo.
Va bene! Almeno ho avuto l'opportunità di vederli da headliner. E poi un concerto in più, che male volete che mi faccia?


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