Serata per metallari sentimentaloni. Si, perché qui si celebra uno dei più grandi gruppi che hanno avuto il privilegio di giocarsi una carriera dorata e diventare un simbolo di decadenza per eccellenza. Stiamo parlando ovviamente dei Queensryche, band di Seattle, quando ancora la città statunitense non aveva dato i natali a quello che sarebbe stato il movimento grunge. I nostri cinque eroi, con il passare del tempo, sono riusciti a ritornare nel quasi dimenticatoio, partendo da grandi album che li avevano visti suonare in grandissime arene, fino a passare attraverso continui cambi di formazione e allo split del loro cantante storico, Geoff Tate.
Ma questa è una storia che abbiamo già affrontato in passato su questi post, visto che i nostri protagonisti sono già passati davanti all'occhio del sottoscritto in tutte le loro formazioni, almeno in sede live.
L'operazione nostalgia del momento, almeno per quella parte della band che ne detiene ancora il monicker, consiste nell'eseguire in concerto tutto il primo mini LP storico che ha dato nome al gruppo, seguito dal successivo album "The Warning" sempre per intero.
Una mossa che sa tanto di disperazione, più di quella del giocare nei facili sentimentalismi dei fan storici dei Queensryche.
La location designata risulta i Magazzini Generali di Milano. Piccola, ma allo stesso tempo abbastanza capiente. Ho visto concerti dei Ryche semivuoti, non posso certo aspettarmi una grande affluenza. Tuttavia la location, seppur non tanto grande, risulta abbastanza piena, anche se i larghi spazi nel mezzo non mancano.
Il nuovo cantante, ormai in pianta stabile da diverso tempo, ha una voce alta e perfetta. La Torre ha sostituito egregiamente lo storico Geoff Tate, ma manca ancora di quel carisma a cui ci ha abituato il fondatore storico della band. La setlist, ripeto, non può che essere perfetta. Si parte da Queen of the Ryche e si chiude con l'ultima song di The Warning, Road to Madness. In mezzo, tanti classici di questi due album come Ladies wore in Black, Take hold of the flame. Scenografia minimale. I Magazzini Generali non sono altro che una piccola discoteca adattata a fare concerti. Stretto, carino, ma si sta bene solo in transenna (fortunato!).
Si arriva ai bis. Walking in the shadows, Jet City Woman (e non Empire) e Eye of the Strangers chiudono un set bellissimo. Mancano tutti i pezzi della nuova era, ma del resto: sono davvero necessari? I Queensryche fanno il loro compitino con abilità ed esperienza; la folla adorante lo recepisce. Va bene così.
Non ho dimenticato gli opener Night Demon. Buoni. Partono con pezzi veloci, ma è in quelli più cadenzati e riflessivi in cui si vede un'impronta sabbathiana e decisamente più ricercata. Il trio conquista facilmente la folla, meritatamente.
Setlist Queensryche
Queen of the Reich
Nightrider
Blinded
The Lady Wore Black
Warning
En Force
Deliverance
No Sanctuary
NM 156
Take Hold of the Flame
Before the Storm
Child of Fire
Roads to Madness
Walk in the Shadows
Jet City Woman
Eyes of a Stranger
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